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Milan, parole al miele di Bellanova: poi i retroscena su Montella e Cutrone

Raoul Bellanova, ex terzino della Primavera del Milan (getty images)
Raoul Bellanova, calciatore del Torino, ha rilasciato una lunga intervista, raccontando anche la sua esperienza con la maglia del Milan
Fabio Barera Redattore 

Raoul Bellanova, calciatore del Torino, ha rilasciato una lunga intervista ad Alessandro Alciato, nel format 'Storie di Serie A', sulle frequenze di 'Radio Serie A con RDS', raccontando anche la sua parentesi al Milan. Ecco, dunque, le sue parole in merito.

Bellanova: "Il Milan mi ha fatto crescere. Ex compagni? Sento ancora ..."

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Sulla velocità: "Già dagli allievi nazionali del Milan la velocità è stata la mia dote migliore. All’inizio non era abbinata ad altre qualità eccelse, perciò ho dovuto lavorare tanto anche su altre caratteristiche. Quest’anno ho fatto 7 assist, ma di certo prima i cross non li mettevo come faccio adesso. Oggi nel calcio la parte atletica penso sia una qualità importante, perciò questa è una dote che mi tengo stretta e cerco sempre di esprimerla al meglio in campo".


Sul Milan e su Vincenzo Montella: "La prima squadra in cui ho giocato si chiamava Azzurra, avevo cinque anni. Ero un ragazzo molto timido, i miei compagni di scuola volevano che andassi a giocare con loro, io giocavo solo con mio papà in garage. Così sono andato e dopo pochi mesi mi ha chiamato il Milan, avevo cinque anni e mezzo: dopo diversi provini mi hanno preso. È stata una parentesi bellissima, ringrazio tantissimo il Milan perché mi ha fatto crescere. Mi hanno preso che ero bambino e me ne sono andato a 19 anni, quando sono andato in Francia. Prima convocazione in Serie A? Mi ha chiamato Vincenzo Montella, proprio contro il Torino. In quei momenti guardi gli altri e ti chiedi se potrai reggere quel tipo di pressione, se ci ripensi ora ti rendi conto di sentire i tifosi per dieci minuti di partita, e non per gli altri 80 per quanto è alta la concentrazione. Ex compagni che sento ancora? Cutrone mi ha sempre aiutato tantissimo, sia quando ci vedevamo in Nazionale, sia in prima squadra e c’era lui". LEGGI ANCHE: Dal Milan al Bayern, in panchina si scommette: quanti i big scartati…

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