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Tra Ibrahimovic, Donnarumma e Camarda. Bennacer si racconta a tutto tondo

Bennacer centrocampista del Milan ha rilasciato una lunga intervista a Goal.com. Tra Ibrahimovic, Donnarumma e non solo. Ecco le sue parole

Un ritorno tanto atteso. Oggi il Milan dovrebbe ritrovare uno dei suoi pilastri. Ismael Bennacer, dopo il brutto infortunio subito la scorsa stagione in Champions contro l'Inter, dovrebbe rientrare nella lista dei convocati per la sfida al Frosinone. Il centrocampista ha rilasciato una lunga intervista a Goal.com. Tra Ibrahimovic, Donnarumma e non solo. Ecco le sue parole.

Sul possibile ritorno di Ibrahimovic: "Certo che sarei contento del suo ritorno, perché Zlatan è veramente una leggenda nel club, come giocatore. Sarei molto contento del suo ritorno con noi perché ha sempre aiutato la squadra, la società. Sono sicuro che se torna farà il possibile per fare del suo meglio. Siamo sempre in contatto, è più di un ex compagno".

Su Donnarumma: "Gigio sapeva cosa sarebbe successo, poi fa parte del calcio. Il mondo del calcio è così: sul campo devi togliere tutta questa pressione dovuta all’atmosfera. Non è che i tifosi del Milan non vogliano bene a Donnarumma, è che quando hai giocato per il Milan e hai vinto qualcosa fa sempre male quando vai via. Magari c’è qualcosa che non sappiamo e che non sapremo mai. Magari è stato un po’ tosto, ma ogni giocatore può vivere queste cose".

Su Camarda: "Spero che diventi un grande giocatore. Lo conoscevo solo dal nome, ora si allena sempre con noi e da quello che ho visto è un vero attaccante. Cerca sempre il goal, prova a far vedere il suo senso della rete. Deve fare di tutto perché ci sono un paio di giocatori che mancano, adesso, e c'è Olivier Giroud che non gioca contro il Frosinone. Avrà la sua possibilità e deve coglierla perché non c’è età: penso che diventerà un vero attaccante e che farà tanti goal".


Sull'infortunio: "Se ho avuto fretta di ritornare in campo o pazienza? Entrambe le cose, dipendeva dal momento. Mi piace lavorare: tutti dicono che sono tornato prima, ma in realtà i tempi di recupero dell’infortunio erano tra i 6 e i 9 mesi e noi siamo al settimo, quindi siamo nei tempi. Volevamo essere sicuri che il ginocchio sul campo rispondesse bene, poi mi mancavano fiato e ritmo, che mi mancano ancora oggi, ma ho guadagnato tempo lavorando tantissimo sulla bici e su sistemi simili".

Sull'Arsenal: "Non ci sono rimpianti nella mia esperienza all’Arsenal: quando prendo una decisione, per me è quella giusta. All’Arsenal ho vissuto due anni belli, ho ricevuto una bella formazione che era quella che volevo, perché ad Arles, dove giocavo e dove sono nato, non l'ho avuta. All’Arsenal sì, poi non ho avuto la fortuna di giocare con la prima squadra: volevo andare via anche se mi mancavano 3 o 4 anni di contratto. È una scelta che ho preso e che oggi non rimpiango".

Sul Milan e la Coppa d'Africa: "Quest’anno sarà dura perché non abbiamo il nostro destino nelle nostre domani, ma faremo il meglio possibile per vincere l’ultima partita, perché non sappiamo come andrà. Anche se era un gruppo tosto, siamo il Milan: magari abbiamo fatto un po’ male in una o due partite, ma è il calcio, ora ci crediamo anche per noi e per i nostri tifosi. Daremo tutto nell’ultima partita. Se si può vincere la Coppa d’Africa? Certo. Tutti i giocatori quando si va in una competizione così, e poi siamo anche una bella squadra, hanno in testa di vincerla, altrimenti non avrebbe senso. L’abbiamo già vinta: andiamo e faremo di tutto per ripeterci. Parlo al “Noi” perché magari ci sono, magari no, ma rimane la mia squadra, ma faremo di tutto per provare a vincerla".


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