Sull'infortunio: "Se ho avuto fretta di ritornare in campo o pazienza? Entrambe le cose, dipendeva dal momento. Mi piace lavorare: tutti dicono che sono tornato prima, ma in realtà i tempi di recupero dell’infortunio erano tra i 6 e i 9 mesi e noi siamo al settimo, quindi siamo nei tempi. Volevamo essere sicuri che il ginocchio sul campo rispondesse bene, poi mi mancavano fiato e ritmo, che mi mancano ancora oggi, ma ho guadagnato tempo lavorando tantissimo sulla bici e su sistemi simili".
Sull'Arsenal: "Non ci sono rimpianti nella mia esperienza all’Arsenal: quando prendo una decisione, per me è quella giusta. All’Arsenal ho vissuto due anni belli, ho ricevuto una bella formazione che era quella che volevo, perché ad Arles, dove giocavo e dove sono nato, non l'ho avuta. All’Arsenal sì, poi non ho avuto la fortuna di giocare con la prima squadra: volevo andare via anche se mi mancavano 3 o 4 anni di contratto. È una scelta che ho preso e che oggi non rimpiango".
Sul Milan e la Coppa d'Africa: "Quest’anno sarà dura perché non abbiamo il nostro destino nelle nostre domani, ma faremo il meglio possibile per vincere l’ultima partita, perché non sappiamo come andrà. Anche se era un gruppo tosto, siamo il Milan: magari abbiamo fatto un po’ male in una o due partite, ma è il calcio, ora ci crediamo anche per noi e per i nostri tifosi. Daremo tutto nell’ultima partita. Se si può vincere la Coppa d’Africa? Certo. Tutti i giocatori quando si va in una competizione così, e poi siamo anche una bella squadra, hanno in testa di vincerla, altrimenti non avrebbe senso. L’abbiamo già vinta: andiamo e faremo di tutto per ripeterci. Parlo al “Noi” perché magari ci sono, magari no, ma rimane la mia squadra, ma faremo di tutto per provare a vincerla".
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