Sulla Serie A: "A oggi i due attaccanti più forti che ci sono in Italia sono Lautaro e Zirkzee. Ho giocato al Milan nel periodo migliore, nell'arco delle tre finali di Champions. Berlusconi ha diretto un club unico, composto da un gruppo meraviglioso in un ambiente altrettanto bello. All’epoca era Presidente e Consiglio e quindi riusciva a seguire poco la squadra durante gli allenamenti, però quando eravamo in albergo veniva sempre a trovarci e per ognuno di noi aveva un aneddoto".
Su Gasperini: "Tra i migliori allenatori che ho avuto cito Gasperini che a livello tecnico mi ha lasciato tantissimo, è un maestro di calcio. Con lui sarei potuto diventare capocannoniere entro fine stagione, ma mentalmente mollai quando ad aprile firmai per il Milan. Conte è a parimerito con Gasperini: lui dal punto di vista tattico è impareggiabile. Non ho nessun brutto ricordo con gli allenatori che mi hanno seguito, anche con quelli con cui ho legato meno c’è sempre stato un ottimo rapporto di rispetto reciproco".
"Tra compagni capita che ci siano screzi, nello spogliatoio è normale, ma è proprio con quelli con cui sono andato alle mani che poi sono diventato davvero amico, anche fuori dallo spogliatoio. Io sono uno che non porta rancore anche perché in campo bisogna andare oltre e fare gioco di squadra sempre e con chiunque".
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