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Simone Braglia, ex calciatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di 'TMW Radio', nella trasmissione 'Maracanà', soffermandosi sull'esonero di Paolo Maldini dal Milan. Di seguito le sue parole a riguardo.
"I business-man del calcio sono di una cultura diversa rispetto ai magnati del passato. Non c'è più la concezione romantica del calcio. Il fondo ragiona nel breve termine, per il ritorno di danari. Per cultura l'americano o il cinese agisce solo così, per ritorni effettivi. E' dura pensarla così, ma la sostanza è questa. Maldini non ha bisogno di difesa, ma nel calcio manca proprio il tempo. Non si può dire che sia stato un lavoro fatto male. Dal dopo-pandemia allo Scudetto non si può dire che la gestione tecnica sia stata deficitaria, visto che si è vinto uno scudetto. Gli errori ci sono, è vero, ma chi non sbaglia? Non lo avrei mai mandato via. Ci sono ingerenze che non c'entrano nulla con l'attività del campo. Lo spogliatoio lo conosce solo uno che lo ha vissuto. Una società pianifica il futuro, e quello che è successo ieri non fa parte di una pianificazione". LEGGI ANCHE: Milan, le reazioni social dei tifosi all'esonero di Maldini >>>
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