Ariedo Braida, ex direttore sportivo del Milan, ha rilasciato un'intervista al quotidiano QS. Braida, ora direttore generale della Cremonese, ha parlato della sfida di domani contro il suo amico Adriano Galliani: "Adriano per me è un fratello e lui lo sa, ho vissuto con lui per decine di anni, non so nemmeno quanti di preciso. Quando è stato male ero preoccupato, ci sentiamo tutti i giorni ma della partita di domani non ne abbiamo parlato. All’andata ci siamo visti e sembravamo due ragazzini che andavano per la prima volta a vedere una partita allo stadio. Io ho giocato nel Monza e ho fatto il DS, lui ne è tifoso da quando è nato. Poi abbiamo fatto anche altro…e vinto qualcosina".
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Braida: “Galliani è come un fratello. Ritorno al Milan? Ecco la verità”
Ariedo Braida, ex direttore sportivo del Milan, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del quotidiano QS. Ecco cosa ha detto
Sul possibile ritorno di Braida al Milan:
“Ho ricevuto diverse chiamate da club italiani e anche tre chiamate da club stranieri di cui non faccio i nomi. Del Milan non ho sentito nessuno, questa è la verità”.
Sul futuro di Donnarumma
“Mi dice Donnarumma e penso al Milan, il Milan è il Milan. Mi auguro che Gigio resti perché è tra i primi 3 al mondo”.
Sulle trattative con Mino Raiola
“Se è difficile trattare con Raiola? No, fa il suo lavoro. Se hai una Ferrari o una 500 (che a me piace sia chiaro), è diverso. Lui è bravissimo e ha i giocatori migliori, in più è abile a trattare”.
Su Ibrahimovic:
“Nessuna sorpresa su di lui, è un campione. In campo è giusto che vadano quelli bravi. Si dice sempre che ‘devono giocare i giovani’, ma il lato anagrafico non è indice di bravura. È bravo chi gioca bene, non chi è più giovane. All’estero giocano perché sono bravi. Al Bayern per esempio Jamal Musiala gioca perché è bravo. Donnarumma a che età ha giocato? Era bravo. Ibrahimovic ha 40 anni? Sì, ma gioca perché è ancora il più bravo”. Intanto Belotti chiama il Milan. Le ultime.
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