Su Galliani: «Adriano ha la passione di un ragazzino, nonostante abbia vinto tutto: guardate cosa ha combinato a Monza. L’ha portato dalla C a ridosso della zona europea».
Braida su Di Gregorio e Colpani
—Su Di Gregorio: «Per me sì, è davvero forte. È un portiere bravo e di grandissimo rendimento, tra i migliori in Italia. Non mi sorprende affatto che abbia captato le attenzioni di società di alto livello».
Su Colpani: «È un talento puro che ha bisogno di maturare e prendere consapevolezza delle sue doti per arrivare ai massimi livelli. Deve fare ancora uno step intermedio per affermarsi definitivamente».
Braida sul Milan
—«Due mesi fa avevo criticato duramente il Milan, perché lo vedevo non convincente in tante situazioni. Adesso è cresciuto e sta ritornando a un livello importante, da Milan. Nelle ultime settimane la squadra è maturata parecchio: ora gioca più sicura, copre bene spazi e campo. Spero possa competere ai massimi livelli».
Può conquistare l’Europa League? «Il Milan può sicuramente dire la sua per vincere la manifestazione. Deve puntare ad alzare la Coppa».
Su Pioli: «A me Pioli piace e me lo tengo stretto. Dove lo cose funzionano, significa che c’è continuità a livello dirigenziale e in panchina. Dove si cambia spesso invece le cose vanno male. A volte ci sono delle eccezioni e vanno trovate nuove soluzioni, però in questo caso Pioli sta dimostrando di valere e di essere un bravo allenatore. Io andrei avanti con lui».
Su Berlusconi: «Berlusconi è stato un genio e una persona straordinaria. Uso una parola sola per definirlo: inarrivabile. Qualcuno ha cercato di imitarlo, ma lasciamo perdere. Nessuno regge il paragone…».
Braida sul mercato
—Sugli algoritmi: «Gli algoritmi fanno ridere. Vanno bene per la Borsa e a volte ti fanno perdere soldi pure lì. Possono essere un supporto, ma per scegliere un giocatore serve l’occhio umano, che è inarrivabile perché vede oltre i numeri. L’uomo è pieno di vizi e virtù. Ecco perché gli algoritmi non sono il Vangelo. Tra l’altro negli ultimi anni diverse squadre, che si sono basate soltanto sugli algoritmi, sono retrocesse…».Sul colpo di mercato più difficile da chiudere: «Dico Shevchenko, perché all’epoca non tutti al Milan erano d’accordo e convinti di prenderlo. Io però ero sicuro su Sheva: ho lottato per mesi e alla fine si sono fidati. Non ci avevo visto male». LEGGI ANCHE: Futuro, Pioli, obiettivi e stadio. Cardinale parla a tutto tondo
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