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Marcos Cafù, ex calciatore del Milan (getty images)
Marcos Cafù, terzino campione d’Italia con la Roma nel 2001, è stato intervistato ai microfoni de “il Diabolico e il Divino”, trasmissione radiofonica condotta da Giuseppe Falcao, Simone LP e Gabriele Ziantoni, in onda su New Sound Level 90FM. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni: "Qualcosa sono riuscito a vincere, è stata una carriera molto bella. Se devo scegliere tra vincere la Champions League con il Milan e vincere lo scudetto con la Roma, scelgo lo scudetto con la Roma. Nedved mi ha pregato di non fargli più sombreri. Il Milan può vincere lo scudetto. Io credo proprio che questo sia l’anno buono, il Milan ha una grande rosa e un grande allenatore ed è una piazza che quando si mette davanti a tutti è difficile da recuperare. In ogni caso è un campionato equilibratissimo che fino alla fine sarà combattuto, ma penso che potrebbe essere l’anno giusto".
Quanto è cambiato il calcio e chi è l’attaccante più forte con cui hai giocato? "Ronaldo il Fenomeno il più forte. Il calcio è cambiato in peggio, prima era più giocato e ci divertivamo di più. L’attaccante più forte è stato senza dubbio Ronaldo il Fenomeno e dopo Ronaldo Romario. Segnavano e giocavano in un modo incredibile. Il calcio da quando giocavamo noi è cambiato tantissimo è vero, ma è cambiato in peggio. Non si fa più il bel calcio, adesso si gioca solo per il risultato. Quando parliamo del terzino, il terzino di una volta faceva un lavoro sulla fascia incredibile, era un calcio maggiormente giocato e ci si divertiva di più. Era un calcio pieno di squadre forti e si trovavano calciatori forti dappertutto. Oggi vedo un calcio più grintoso e meno poetico e il Var di certo non ha aiutato".
Perché è così difficile vincere a Roma? "È difficile dare una risposta a questa domanda, non saprei come rispondere. Quando io sono arrivato a Roma erano diciotto anni che la Roma ancora non vinceva uno scudetto e ora sono più di vent’anni. Non so se sia una questione di mentalità o di calciatori ma sembra sempre che ci sia qualcosa che non va. Dobbiamo cercare in ogni modo di rompere questo taboo".
Mourinho e Capello hanno qualcosa in comune? “Capello ha trovato una squadra che si conosceva, Mourinho sta insegnando ai ragazzi a giocare insieme. Non voglio paragonare Mourinho e Capello perché sono diversi, Capello è riuscito a vin cere il secondo anno ma la squadra giocava insieme già da cinque o sei anni. Mourinho adesso sta cercando di far capire ai ragazzi come stare insieme in campo ma io capisco che il tifoso della Roma dopo 20 anni non ha più pazienza".
Cafù sul Derby di domenica: "Io spero che i ragazzi entrino in campo e cerchino di giocare al calcio, senza essere troppo cattivi sportivamente, è giusto mettere la grinta nel gioco ma mi auguro ci sia correttezza in campo. Spero sarà un derby bello da vedere, io lo guarderò qui dal Brasile".
Esiste un giocatore come Kaka nel mondo? Io sono il peggior giocatore al mondo a fare paragoni con gli altri giocatori perché ognuno ha le sue caratteristiche. Kakà ha fatto nel calcio delle cose pazzesche, aveva un tocco di classe, un portamento, una maniera di giocare in campo che non si può eguagliare. Poi Kakà teneva sempre la testa alta, quando una palla arrivava da lui sapeva sempre cosa doveva fare e trovava sempre lo spazio libero".
Una parola in chiusura su Neymar e Ancelotti: “Neymar è un fenomeno e se non fa la differenza è normale rimanere delusi. Da Neymar ci aspettiamo sempre tantissimo perché è un fenomeno, un giocatore che fa la differenza. Quando non fa la differenza è normale rimanere delusi, dai grandi giocatori ci aspettiamo sempre qualcosa di più: purtroppo Neymar non è riuscito a dare asl PSG quello che ci aspettavamo. Spero che Ancelotti vinca la Champions e il campionato. Gli voglio molto bene e tifo sempre per lui". Milan, le dichiarazioni di Pioli in conferenza. Novità su Renato Sanches.
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