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Calabria: “Stupido non sognare di vincere la Champions: siamo il Milan”

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Davide Calabria, capitano del Milan, ha parlato a 'DAZN' delle chance del Diavolo di vincere la Champions League e del campionato di Serie A
Daniele Triolo Redattore 

Davide Calabria, terzino e capitano del Milan, ha parlato ai microfoni di 'DAZN', concedendo un'intervista in esclusiva per il format '1 vs 1'. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Milan, Calabria tra il sogno Champions e la realtà della Serie A

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Sul sogno di vincere la Champions League: "In questo momento è lecito sognare. Ho iniziato a giocare a calcio con il sogno di alzare la Champions League e adesso che mancano 3 partite per riuscirci, sarebbe da stupido non farlo. Noi siamo il Milan e dobbiamo pensarla così"

Sul derby Milan-Inter di Champions League: "Abbiamo voluto tanto il derby in semifinale e sarà una sfida affascinante, bellissima. Penso che ce la siamo meritata sul campo e non vediamo l’ora di affrontarla. Dal punto di vista della tensione, la sfida contro l’Inter in semifinale l’hanno patita grandi campioni e sarà così anche per noi. Ovvio che nello spogliatoio ne stiamo già parlando. Ovvio anche che quando giri per strada le persone ti dicano 'tanta roba'. È una sfida incredibile in un contesto come la semifinale di Champions e quindi ancora più importante".

Su Milan-Lecce di domani in campionato: "Siamo a un punto della stagione in cui non possiamo più sbagliare: ogni punto in Serie A è ancora più 'pesante' per la società, per noi stessi e per lo sviluppo di questa squadra. Mancano talmente poche partite alla fine che non possiamo più fare passi falsi e dobbiamo subito ributtarci con la testa sul campionato. Abbiamo festeggiato la vittoria in Champions perché l'abbiamo meritata e la volevamo, ma adesso dobbiamo rifocalizzarci sulle prossime partite. Gli stimoli per affrontare squadre come il Lecce arrivano sicuramente dal poter tornare a giocare nel 2023-24 sfide di Champions come quelle di quest’anno, ma anche dall'indossare la maglia del Milan. L’unico modo per essere ripagato sono le vittorie, quindi lo stimolo è di vincere ogni partita in campionato da qui alla fine. Possiamo riuscirci".

Sulla qualificazione in semifinale di Champions ottenuta contro il Napoli: "Le chiavi per passare il turno in Champions contro il Napoli sono state sicuramente lo spirito di sacrificio, l’altruismo e l'aver saputo soffrire tutti insieme. In campo siamo stati davvero uniti. Ci sono stati dei momenti complicati che però abbiamo affrontato alla grande e penso che abbiamo guadagnato la semifinale grazie alla cura di ogni minimo dettaglio che abbiamo avuto. Ho provato un senso di orgoglio per questa squadra perché ci siamo goduti il sacrificio: lo sforzo è stato davvero intenso e siamo felici di aver superato l'ostacolo. Martedì abbiamo scaricato la tensione festeggiando. Dopo la partita eravamo contenti, abbiamo festeggiato, cantato e ballato. Ma ora dobbiamo affrontare la parte finale della stagione che è quella più importante. Quindi dobbiamo tornare subito al lavoro per raggiungere gli obiettivi".

Sulle chiacchiere, tra andata e ritorno, sugli episodi arbitrali: "A noi non piace parlare molto di episodi o prima della partita, in generale. Non è nel nostro stile e non ci attacchiamo a queste cose. Sinceramente il provare a destabilizzarci credo non serva e sia superfluo: a questi livelli non conta, ma conta solo quello che facciamo in campo tutti i giorni a Milanello e il sudore che mettiamo ogni giorno per questa maglietta".

Sui fuochi d'artificio sotto l'albergo la sera prima di Napoli-Milan: "Si, li ho sentiti sinceramente: mi sono svegliato, mi sono fatto una risata e son tornato a dormire (ride, n.d.r.). Solo i fuochi abbiamo sentito".

Sulla sfida vinta contro Khvicha Kvaratskhelia: "Tra le partite migliori della mia carriera? Sì, probabilmente sì. Ho fatto molto bene e sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto in Champions e campionato. Sicuramente la sfida mi ha gasato, mi piace giocare contro giocatori del livello di Kvara: parliamo di un ragazzo arrivato da pochi mesi ma che sta dimostrando di essere un futuro fenomeno e già tutt'ora è stato il migliore in campionato".

Su Mike Maignan: "A Maignan c’è poco da dire: è un fenomeno sia dal punto di vista mentale sia tecnico: quello che ci dà con i piedi, con le mani, in porta è incredibile. Ci è mancato nel periodo in cui è stato assente e credo che, senza nulla togliere agli altri, sia stata davvero un’assenza importante. Lo sta dimostrando ancora una volta con quello che sta facendo adesso. È un giocatore di un’altra categoria che ti porta punti nonostante sia un portiere". Nuovo bomber, i nomi caldi per il Milan >>>

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