Sullo 'status' di scommessa con cui Okafor arriva al Milan: «Sì. Ma le scommesse si possono anche vincere, non è mica detto che si debba sempre perderle ... Il Milan non ha il budget per acquistare campionissimi e quindi va su elementi non molto conosciuti e cerca di valorizzarli».
Sulla politica virtuosa del Milan che non scalda gli animi: «Con questa politica, non dimentichiamolo, il Milan ha vinto lo Scudetto nel 2022 ed è arrivato in semifinale di Champions League nel 2023. Chi li conosceva Fikayo Tomori e Pierre Kalulu, tanto per fare due nomi, prima che esplodessero nella stagione del tricolore? Nel calcio di oggi, che è sempre più basato sul collettivo, se non hai Kylian Mbappé o Erling Braut Haaland, che il Milan non si può permettere, si deve puntare sull’organizzazione di gioco e sull’aggressività».
Sulla strada del gioco che Pioli vuole seguire per il Milan: «E fa bene perché se sei organizzato, sei fai pressing, se rubi il pallone in zona offensiva allora hai più probabilità di dare fastidio agli avversari. Pioli ha idee positive, lasciamolo lavorare in tranquillità. E magari farà di Okafor un numero uno». Milan, non solo Okafor e Chukwueze: ne arriva un altro >>>
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