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CALCIOMERCATO MILAN

Calciomercato Milan – Offerta per Sudakov? “Sì, ma lo Shakhtar si è messo in mezzo”

Fabio Barera Redattore 
Georgiy Sudakov, calciatore dello Shakhtar Donetsk, ha rilasciato alcune dichiarazioni confermando un'offerta ricevuta dal Milan

Georgiy Sudakov, calciatore dello Shakhtar Donetsk, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del quotidiano 'la Repubblica', nell'edizione in edicola questa mattina, soffermandosi in particolare sulla guerra e confermando di aver ricevuto un'offerta dal Milan. Ecco, dunque, le sue parole.

Calciomercato - Sudakov rivela: "Ho ricevuto un'offerta dal Milan, ma ..."

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Sulle offerte ricevute da Milan e Juventus: "È vero che Juve e Milan mi volevano? Sì, ho ricevuto quelle offerte, ma sono state rifiutate dallo Shakhtar. Zinchenko all'Arsenal, Mudryk al Chelsea e Dovbyk della Roma? Penso che il talento ucraino, l'abitudine di lavorare sodo e di puntare al tuo obiettivo senza risparmiarti siano la chiave. Oggi i giovani calciatori inseguono ancor più disperatamente i loro obiettivi, rinunciano alla loro infanzia per avere la possibilità di diventare un giocatore di calcio".

"Io e mia moglie ci siamo nascosti dai missili russi"

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Sulla guerra: "La foto di due anni e mezzo fa quando io e mia moglie incinta ci abbracciavamo in un bunker durante i bombardamenti russi a Kiev? Mia moglie stava per dare alla luce nostra figlia. Ci siamo nascosti dai missili russi in un rifugio antiaereo con lei e i suoi genitori. Ma ero molto preoccupato per mio fratello minore, che era solo alla Metalist Academy di Kharkiv, e per i miei genitori, soli nel Cherkasy. Emozioni impossibili da esprimere. Sono nato a Bryanka, nella regione di Lugansk. La mia città è occupata dall'esercito russo dal 2014 e non posso visitare il luogo in cui ho trascorso gli anni della mia infanzia. Solo i miei ricordi d'infanzia di casa e dei nonni sono ancora vivi. Nel 2014 la Russia mi ha rubato le emozioni dell'infanzia e nel 2022 mi ha portato via il sogno del calcio".

"I giorni più terrificanti della mia vita. Pensavo che non sarei più stato in grado di giocare, che sarei diventato un camionista o avrei lavorato in un autolavaggio. Invece, dopo un po', siamo andati a giocare le prime partite di beneficenza. Ero felice di poter fare semplicemente ancora ciò che amo davvero. È estenuante non poter giocare in Ucraina, dobbiamo spostarci su strada e il viaggio dura ogni volta diversi giorni. Ma non è nulla in confronto a ciò che stanno vivendo i nostri soldati. E poi ora ci sono molti ucraini all'estero, sentiamo il loro supporto anche negli altri paesi".


"All'inizio il mondo intero si è davvero mobilitato per aiutare l'Ucraina, ma ultimamente sembra sempre di più che siamo rimasti soli con il nemico. Stiamo riconquistando la nostra terra con le vite delle nostre persone migliori. È una lotta quotidiana per la nostra esistenza che dura da più di due anni. Siete stanchi della guerra? Immaginate come ci sentiamo noi quando i missili volano sopra le nostre teste. Se perdiamo oggi, domani altri paese europei potrebbero doversi difendere dall'aggressione russa". LEGGI ANCHE: Milan-Liverpool, Maignan e Fonseca nella bufera: i tifosi chiedono l’addio >>>