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Capello: “Milan, Allegri il migliore sulla piazza. Chi lo critica …”

Daniele Triolo Redattore 
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Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha parlato del possibile ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera. Le dichiarazioni

Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha parlato del possibile ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina dei rossoneri nella prossima stagione a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni di Capello sul tema.

Capello: "Milan, vedrei bene la coppia Paratici-Allegri"

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Sulla coppia Fabio Paratici-Massimiliano Allegri di nuovo insieme al Milan dopo gli anni alla Juventus: «La vedrei bene, perché hanno già lavorato insieme. Ognuno dei due conosce pregi e difetti dell’altro e il binomio a Torino direi che ha funzionato a meraviglia, senza dimenticare gli altri protagonisti, a cominciare dalla proprietà e Giuseppe Marotta fino ovviamente ai calciatori. Ma sul Milan, se me lo consente, prima vanno capite certe cose».

Su cosa non gli torna dell'attuale gestione del Milan: «È difficile capire cosa voglia fare come club. Chi decide cosa? Per esempio, io in questa stagione non ho compreso a fondo il ruolo di Zlatan Ibrahimović. Ora che si vuole fare? Leggo della volontà di aggiungere un direttore sportivo. Bene, ma con quali compiti e poteri? Io sono sempre stato abituato una società con posizioni chiare e definite all’interno di un’organigramma: un presidente che stanzia il budget, un amministratore delegato o direttore generale che fa rispettare i conti e dà la linea, un direttore sportivo che di concerno con l’allenatore si occupa del lato tecnico. Al Milan per ora mi pare tutto un po’ fumoso, ma vediamo se in estate si farà chiarezza».

Su Paratici che è più di un direttore sportivo: «Ecco, uno come Paratici, con la sua esperienza e la sua competenza, non verrebbe di certo a Milano per fare presenza. Sarebbe il motore di tutte le decisioni, almeno per quanto riguarda il campo. Ma a quel punto, Ibra cosa farebbe?».


Sul DS che dovrà scegliere il nuovo allenatore: «Mi auguro che chiunque sia il direttore sportivo, sia poi lui a decidere il nome del nuovo tecnico. Sarebbe paradossale il contrario ...».

Di nuovo sulla coppia Paratici-Allegri al Milan: «Se la volontà - che approvo - è quella di fare un Milan più italiano, direi di sì. Tra i nostri allenatori liberi sulla piazza Max è il migliore. È un vincente e conosce già Milanello, ma anche la squadra, per averla affrontata fino a un anno fa da avversario. Saprebbe, insomma, dove mettere le mani da subito».

"Allegri non si può discutere. I risultati parlano per lui"

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Sui ritorni che al Milan non hanno mai portato bene, come il suo o quello di Arrigo Sacchi: «L’idea che mi sono fatto è che in certi casi i calciatori pensino: “Ah, è tornato lui, quindi possiamo rilassarci”. Io, poi, tornai forse troppo presto. Però poi ci sono anche le eccezioni: guardi Carlo Ancelotti al Real Madrid. Anche se con quei giocatori è un pochino più facile (ride n.d.r.)».

Su Giovanni Galeone che ha detto che Allegri al Milan vincerebbe lo Scudetto in due anni: «Conosco bene Giovanni e penso si diverta un po’ a lanciare una provocazione. Le cose andrebbero viste da vicino, dall’interno. Allegri dovrebbe innanzitutto entrare nella testa dei giocatori, perché i problemi del Milan attuale sono tutti lì. Mancano i leader e non c’è uno zoccolo duro italiano a trainare gli altri. La mia impressione da fuori, poi, è che lo spogliatoio non sia del tutto compatto, che ci siano gruppi e gruppetti. Ecco, Max nel caso dovrebbe cominciare da lì».

Su chi pensa che il calcio di Allegri sia ormai superato: «Max non si può discutere. Non sarà spettacolare, ma i risultati parlano per lui. E chi crede che il suo calcio sia antico, semplicemente non ne capisce molto di questo sport».

Su chi vedrebbe bene sulla panchina del Milan nel caso non fosse Allegri: «Resto sugli italiani. Antonio Conte è una garanzia, anche se non so se possa o voglia muoversi da Napoli. Una chance in una big la meriterebbe Gian Piero Gasperini, che mi pare sia in uscita dall’Atalanta».

Su Roberto De Zerbi, fuori dalla Serie A, ma con un curriculum da milanista: «È molto sponsorizzato, quindi immagino pure bravo. Comunque, la mia stima per De Zerbi è salita molto da quando lavora all’estero: ha avuto il coraggio di uscire dall’Italia e accumulare esperienza prima in Ucraina, poi in Premier League e in Ligue 1. Magari oggi è pronto a tornare». LEGGI ANCHE: Dall'Inter al Milan, il colpo di calciomercato che proprio non ti aspetti >>>