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Cardinale: “Le prime parole in italiano sono fondamentali: Forza Milan!”

Renato Panno

Gerry Cardinale, nuovo proprietario rossonero, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni in un incontro con i giornalisti a Casa Milan

Gerry Cardinale, nuovo proprietario rossonero, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni in un incontro con i giornalisti a Casa Milan.

(fonte: acmilan.com)

"Ho un po’ la sensazione che voi mi conosciate e io non conosco voi, però è bello ormai dare un volto anche alle parole.

Innanzitutto, mi scuso con voi per non parlare italiano ed è una vergogna che io sento personalmente perché il mio cognome, Cardinale, è italiano, così come il cognome di mia mamma, D’Annunzio. Quando chiedevo a mia mamma come mai non avevo imparato l’italiano, lei mi diceva che quando i miei nonni sono arrivati in America all’inizio del ‘900, per integrarsi gli italiani non dovevano parlare l’italiano ma, anzi, cercare il più possibile di imparare l’inglese… questa è la ragione per cui oggi non parlo italiano. Oggi ho sentito Ivan parlare benissimo italiano, non credo che arriverò mai al suo livello, ma farò del mio meglio.

Innanzitutto, vorrei fare le congratulazioni a tutti voi, a Elliott, a Ivan, a Paolo per quanto avete raggiunto in questo ultimo anno e per l’ultimo week-end incredibile. Posso dirvi che è 25 anni che sono nel mondo sportivo, che investo nello sport, ma quello che è stato raggiunto qui, con lo spettacolo dello scorso week-end, è qualcosa di davvero incredibile. Questa mattina ho speso un paio d’ore a visitare il Museo del Milan e ho potuto toccare con mano quanto ha fatto questo Club, quanti successi sono stati raggiunti, un grande successo che avete raggiunto tutti voi.

Quindi, il ruolo che dobbiamo ricoprire noi è quello di custodi e gestori di quanto voi avete gestito finora. E farlo con grande umiltà, riconoscendo quanto sia importante il lavoro di squadra, il lavoro di gruppo che avete raggiunto voi tutti assieme, un traguardo che non sarebbe stato possibile senza uno sforzo congiunto. Quando ho iniziato io nel mondo dello Sport, 25 anni fa, lo Sport era diverso; oggi sono molti gli interessi coinvolti, il business, il capitale, quindi c’è un impegno anche diverso ma sempre con lo stesso sentimento e questa determinazione di vincere. Io odio perdere, mi sento un vincitore come lo siete voi e quindi il futuro dovrà essere costruito sui successi raggiunti finora con la determinazione e la volontà di vincere.

La domenica dello Scudetto ho avuto il privilegio di vivere il tutto con un’anima da tifoso, partecipando ai festeggiamenti senza essere riconosciuto nel mio ruolo ma proprio con l’anima del tifoso. Posso dirvi che è stato uno spettacolo straordinario! Sebbene io abbia vissuto di prima mano i Campionati della World Series, del Super Bowls, dell’NBA, ma nulla mi ha dato l’emozione, l’entusiasmo, l’eccitazione, che mi ha dato questa domenica. Forse perché c’è proprio questo rapporto con la tifoseria, molto particolare, un rapporto che probabilmente in America non è sentito con la stessa emozione come è qui. Perché questo è importante: è una partnership con i tifosi, è a loro che dobbiamo restituire quello che ci danno con la loro passione, con il loro entusiasmo e spero che lo spettacolo che abbiamo vissuto domenica potrà essere rivissuto ancora molte altre volte nel futuro, insieme ai nostri tifosi.

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