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Gerry Cardinale, numero uno di RedBird e proprietario del Milan, ha parlato a “The Deal”, un podcast di Bloomberg, nel quale ha detto cose importanti anche sul Diavolo. Dalla scelta di acquistarlo, sul vendor loan, sul Tolosa e non solo. Ecco le sue parole tradotte e riportate da colleghi di Calcio e Finanza. In particolare sulla scelta di comprare il Milan.
"Acquistare il Milan è stata la cosa più dura che abbia mai affrontato, ma anche la migliore. Ma l’ironia è che è stato tutto imposto da me stesso. Avevo un bisogno imprenditoriale che dovevo soddisfare, ed era proprio il tipo di cose che facciamo sempre più spesso in RedBird. Il modo in cui la finanza istituzionalizzata a Wall Street si è evoluta, non viene compensata per quella quantità di attività, di rimboccarsi le maniche, di lavorare sodo e tutto il resto. E dico compensato non solo in termini di denaro, ma anche in termini di sforzo complessivo. Mi piace fare la parte dell’imprenditore ombra e mi piace risolvere i problemi con il capitale. E si dà il caso che nella carriera delle persone ci sia un po’ di fortuna. Mi è capitato di trovare un punto di svolta nello sport che non avrei mai potuto prevedere nel 2000/2001. Se guardiamo indietro agli ultimi 20 anni, ci rendiamo conto che è stata davvero una grande fortuna. Ho davvero trovato un vuoto d’aria in cui sono decollato. Ora la sfida è navigare in questa situazione, perché ora tutti hanno scoperto lo sport". LEGGI ANCHE: Milan, lo stadio, Elliott, il vendor loan e non solo. Cardinale si racconta
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