Milan, Cardinale sul closing con Elliott
—«Quando abbiamo preso il controllo del club al momento del closing, Elliott ha fornito un prestito a RedBird con una durata di tre anni e zero diritti di governance. Questo prestito non è diverso da qualsiasi altro finanziamento di terzi che avremmo potuto ottenere, con l’ulteriore vantaggio che Elliott ha portato un track record di miglioramento di AC Milan prima della nostra acquisizione. Sono appena arrivato e non ho alcuna intenzione di vendere il Milan. Il mio obiettivo è costruire una realtà insieme solida e vincente. La solidità e l’autonomia finanziaria sono condizioni necessarie per vincere in maniera sana le competizioni. Il Milan ha margini straordinari di crescita nella performance sportiva e margini enormi di miglioramento economico. Non siamo in testa al campionato? Siamo comunque al secondo posto. E non smetteremo mai di puntare a vincere. Perché dovrei rinunciare alla proprietà? Non ci sono colloqui con alcun investitore che possa ottenere il controllo o la governance del Milan. Penso di rimanere a Milano a lungo».
Cardinale sul Milan e lo sport
—«Lo sport è uno degli elementi fondamentali della mia idea di piattaforma. Il nostro portafoglio di attività sportive rappresenta un valore totale di 30 miliardi di dollari, di cui 5 miliardi di dollari di valore per le società che abbiamo creato. Credo nel modello della public private partnership, che è fondato sulla unione fra le comunità e fra chi ha i soldi e chi non li ha. Il caso del Milan è perfetto. C’è il Milan, che è insieme una impresa e una squadra di calcio. C’è la proprietà, che è RedBird. C’è la comunità dei tifosi. C’è la città». LEGGI ANCHE: Panchina Milan, Pellegatti parla di Conte. E lancia una scommessa su...
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