Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, ha parlato della sfida contro il Milan e di calciomercato in un'intervista esclusiva rilasciata al 'Corriere della Sera' oggi in edicola. Queste le dichiarazioni più importanti di Carnevali.
INTERVISTE
Carnevali: “Il Milan mi aveva chiesto più giocatori. Poi, però …”
Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, ha parlato della sfida di domenica prossima contro il Milan e di calciomercato
Sull'ultima partita di campionato contro i rossoneri: «Io spero che la partita con il Milan arrivi e si concluda in fretta. Dalla settimana scorsa il mio telefono non smette di squillare e domenica sera poi si è scatenato l’inferno. Centinaia di conoscenti chiedono i biglietti per la partita. Se erano pochi 75mila posti per contenere tutti i tifosi del Milan contro l’Atalanta a San Siro, figuriamoci i 24mila seggiolini del Mapei».
Sullo spirito con cui il Sassuolo vive la sfida da 'arbitro dello Scudetto': «Richieste di biglietti a parte, è bello che il campionato sia così avvincente fino alla fine. Mi stupisce l’entusiasmo che accompagna il Milan e tutto il suo ambiente, l’alchimia che si è creata fra pubblico e squadra».
Sul cammino del Milan che ha sorpreso: «Sì perché l’Inter e il Napoli sulla carta avevano qualcosa in più. E poi, ripeto, mi ha impressionato il feeling che si è instaurato all’interno della squadra e poi fra dirigenti e allenatore».
Sarebbe più uno Scudetto vinto dal Milan o perso dall'Inter: «Diciamo entrambe le cose, però i rossoneri hanno dimostrato nelle ultime quattro partite di essere davvero i più forti. Complimenti a Stefano Pioli per il lavoro che ha svolto».
Sul compianto patron Giorgio Squinzi di fede rossonera: «È vero che amava il Milan ma era pur sempre il Presidente del Sassuolo: anche lui in passato ha gioito quando lo abbiamo battuto. Se fosse qui con noi probabilmente sarebbe imbarazzato, anche se è sempre stato il primo a trasmettere ai giocatori la cultura dello sport».
Su Sassuolo-Milan del 2014 che costò il licenziamento a Massimiliano Allegri: «Non solo, poi causammo anche dolorose sconfitte quando in panchina c’erano Clarence Seedorf e Pippo Inzaghi. A dire il vero quest’anno abbiamo ottenuto ottimi risultati anche contro Inter e Juventus. Il Milan fa bene a pensare a eventuali festeggiamenti perché ha due risultati a disposizione. Detto questo, noi abbiamo il dovere di concludere il campionato nel migliore dei modi. Non regaleremo nulla, per essere chiari».
Sull'amico Giuseppe Marotta, parte in causa in questi ragionamenti: «Non si è fatto sentire. Però scusi mica solo con lui ho un grande rapporto. Ho buone relazioni anche con Paolo Maldini e pure con Frederic Massara che è stato mio giocatore al Pavia, quando ero direttore sportivo. C’era anche Allegri in quella squadra».
Su Giacomo Raspadori possibile elemento di ricostruzione della Juventus: «Ha enormi qualità, ma è giovane e deve crescere. Dovrebbe arrivare in un top club con maggiore esperienza rispetto a quella che ha ora. Se gli si chiede di vestire i panni dell’erede di Paulo Dybala avrebbe difficoltà, ci vuole tempo».
Sulla possibilità che Domenico Berardi vada via: «È il nostro campione, si è consacrato vincendo gli Europei, quest’anno ha realizzato 15 gol e 14 assist. Non vedo nel suo ruolo giocatori più forti».
Sulla richiesta del Milan per Berardi: «A suo tempo, prima che il club fosse al centro di trattative di cessione, avevo incontrato i dirigenti che avevano chiesto informazioni su più giocatori. Ora con le voci di vendita della società si è bloccato tutto».
Su Gianluca Scamacca nel mirino dell'Inter: «Pochi in Europa hanno le sue caratteristiche, ha grande prospettiva. Piace ai nerazzurri come ad altri ma il calcio italiano economicamente non sta attraversando un momento di prosperità. Mi piacerebbe che restasse in Serie A per dare più valore alla Nazionale ma temo che abbia più mercato all’estero». Milan scatenato: segue due super bomber! Le ultime news di mercato >>>
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