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INTERVISTE

Ceferin: “Il calcio definisce cosa siamo, è lo specchio della società”

Aleksander Ceferin, presidente della UEFA (getty images)
Intervenuto in occasione della conferenza annuale della Uefa, Aleksander Ceferin ha parlato dopo la sua rielezione fino al 2027

Francesco Aliperta

Il Presidente della Uefa, rieletto nella giornata di ieri fino al 2027, Aleksander Ceferin, ha parlato in occasione della conferenza annuale, quest'anno tenutasi a Lisbona: "Non dobbiamo dimenticare come il calcio definisca cosa siamo. Il calcio europeo è una storia unica, il suo successo, è un microcosmo della nostra società e noi lo sappiamo, è una lezione di vita. Non dobbiamo guardare troppo lontano per capire che sia così.  Il calcio è il Villarreal, una città di 50mila persone che vince l'Europa League contro club giganti. Questo è il calcio".

Il numero uno della Uefa ha poi continuato, soffermandosi sui cambiamenti avvenuti durante gli ultimi due anni: "Il calcio è cambiato, è uno specchio della società. I club rischiano per investimenti, i fan perdono l'identità. Stiamo correndo contro una globalizzazione galoppante e tutto questo che implica, benefit e rischi, non dimentichiamolo. Il calcio europeo è già globale, ne stiamo pagando il prezzo. C'è stato il tentativo di creare un nuovo modello rispetto a quello che conosciamo così bene. Il nostro modello è basato sul merito sportivo, sempre".

Infine, Ceferin ha concluso con una stoccata alla SuperLega: "Il merito non può essere un diritto acquisito, può essere solo guadagnato, stagione dopo stagione. Non c'è spazio per dei cartelli, in questo continente. Crediamo di averlo fatto capire, tutti insieme. Il calcio fa parte delle nostre radici, è l'ultimo asset pubblico che va privatizzato. Appartiene a tutti quelli che amano questo sport meraviglioso. Dobbiamo far sì che l'interesse di tutti prevalga su quello dei privati". Milan, 40 milioni per un colpo da sogno sul mercato >>>

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