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Francesco Coco, qui con la maglia dell'AC Milan prima e dell'Inter poi | AC Milan News (Getty Images)
"ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Francesco Coco, classe 1977, ex terzino sinistro di Milan e Inter, ha rilasciato un'intervista in esclusiva al quotidiano 'Tuttosport' oggi in edicola. Queste le dichiarazioni di Coco.
"Sui ricordi dell'esperienza al Milan: "Paradossalmente quelli più belli sono vincolati alle giovanili: per un ragazzino colmo di sogni, spinto dalla passione, si tratta di momenti indimenticabili. Più emotivi rispetto a quelli del professionismo. La magia di quando sei bambino è differente rispetto a quando il calcio diventa il tuo lavoro. C'è più felicità".
"Sui suoi compagni di squadra dell'epoca: "Con me in collegio c'erano pure Enzo Maresca e Fabrizio Miccoli. Oltre a Giampaolo Castorina".
"Sulla sua avventura nella Prima Squadra del Milan: "Credo di aver vissuto gli anni top della storia rossonera. Gli ultimi di Arrigo Sacchi e i primi di Fabio Capello. Facevo parte delle giovanili, ma mi allenavo già con la Prima Squadra. Parliamo di giocatori di spessore mondiale, che non sembravano nemmeno umani, e di una squadra storica. Credo che la linea a quattro con Mauro Tassotti, Alessandro Costacurta, Franco Baresi e Paolo Maldini sia la più forte di tutti i tempi. Ero all'università: ognuno di loro doveva essere preso come riferimento".
"Sul lavoro di Paolo Maldini come dirigente: "Su Paolo c'erano pochi dubbi. È una persona equilibrata ed estremamente intelligente. Un professionista esemplare che non abusa del suo passato. Mostra preparazione ed umiltà. Per lui parla il lavoro".
"Sulla sua esperienza all'Inter: "Volli firmare io con i nerazzurri ed informai così il Barcellona. Avevo scelto i blaugrana per un personale odio sportivo con Fatih Terim. Il Milan era la mia famiglia ma dovevo andare via. Poi l'esperienza con i catalani andò bene, tanto che ero particolarmente apprezzato anche dai tifosi. Ma volevo rientrare in Italia. La società nerazzurra mostrò un grande interesse e così firmai per loro. L'avventura partì abbastanza bene. Centrammo le semifinali di Champions League e concludemmo il campionato al secondo posto. Poi nell'annata successiva ebbi dei problemi alla schiena. Mi consigliarono di operarmi, ma andò malissimo. Sostanzialmente non recuperai mai più. Potevo essere al massimo al 20% delle mie possibilità. Di fatto la mia carriera era ormai pregiudicata".
"Coco sul derby Inter-Milan di questa sera: "Conta sempre, anche se in amichevole. Poi che il campionato sia più importante rispetto alla Coppa Italia è un'altra storia. Ma le assicuro che vorranno vincere entrambe le squadre. Per la qualificazione e per quello slancio che un trionfo in una stracittadina può garantire. È una gara chiave. Chi perde rischia una botta emotiva non da poco".
"Sui giocatori più determinanti nelle due squadre: "Zlatan Ibrahimović e Romelu Lukaku. Sono leader e trascinatori, quelli che fanno la differenza".
"Sul duello Theo Hernández-Achraf Hakimi: "Sono fortissimi dalla metà campo in su: forniscono assist, segnano, sono bravi negli inserimenti. Hanno gli stessi pregi ed i medesimi difetti. Si stanno palleggiando lo scettro di miglior laterale del campionato. Devono migliorare a livello tattico ed in quello difensivo, ma sono nel posto giusto".
"Sul duello Scudetto tra Inter e Milan: "Nessuno si aspettava il Milan Campione d'Inverno. Sono davanti a tutti inaspettatamente, ma con merito. È una sorpresa piacevole. Finalmente i rossoneri si trovano nelle zone che spettano alla storia del Diavolo. L'Inter la immaginavo lassù, come principale antagonista della Juventus Campione d'Italia".
"Sulla Serie A molto equilibrata: "Molto particolare, anche per via del CoVid e della mancanza del pubblico. Inter e Milan possono giocarsela fino alla fine. La squadra da battere rimane la Juventus. Ma non dimentichiamo nella lotta tricolore anche Atalanta e Napoli".
"Sui suoi compagni di squadra più forti nell'Inter: "Christian Vieri, uno degli attaccanti tra i più forti mai visti. Oltre a Javier Zanetti per storia e professionalità".
"Su Coco nella vita privata: "Io non mi sono mai comportato come un personaggio pubblico, ma dovevo accettare, dato il mio mestiere, di finire al centro dell'attenzione".
"Sulle tante cattiverie nei suoi confronti: "Se si è un giocatore di una grande squadra e si frequentano belle ragazze, c'è sicuramente gelosia nei tuoi riguardi".
"Sulla sua presunta assunzione di cocaina: "Mai preso quella roba. Mi hanno dato del drogato. Ma anche del gay dieci minuti dopo avermi dato del puttaniere. Ne ho sentite tante che non stavano né in cielo né in terra. Un calciatore può solo rispondere sul campo. Finché giocavo nessuno si era permesso di aggredirmi così a parole. Poi, quando evidentemente ero debole e fuori dai giochi, mi hanno massacrato, dicendo cose fuori da ogni logica. Per fortuna chi mi conosce sa come sono fatto. E questo è l'importante". Calciomercato Milan: l'attaccante del futuro può arrivare dalla Francia. Vai alla news >>>
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