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Fulvio Collovati, ex difensore del Milan (foto: Getty Images)
Fulvio Collovati, ex calciatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni a 'TMW' nel corso del 'Festival dello Sport', soffermandosi sul caso scommesse. Ecco le sue parole.
Sul caso scommesse:"Puntualmente sembra che il calcio italiano ci ricaschi. Io l’ho vissuta nel 1980 con alcuni miei compagni di squadra. Poi nel 2006 c’è stato Calciopoli. Il calcio italiano ci ricasca. Poi questo caso è la dimostrazione che c’è una fragilità interiore, nei ritiri. Nella solitudine i giovani commettono questi errori e non bisogna scherzare sulla ludopatia. Non hanno poi la percezione del denaro, perché ne guadagnano tanto. L’unica cosa che mi fa specie è che non si sia intervenuti prima. Siccome si dice che le società lo sapessero, perché non sono intervenuti prima?".
Su come si può intervenire:"Quando firmi un contratto l’articolo 24 ti dice che non puoi scommettere e se lo fai sei fuori legge. Poi al calciatore devi stare vicino, durante la giornata sei un uomo solo, un uomo abbandonato. Faccio un appello a chi li segue, alle famiglie e ai procuratori: bisogna stare vicino a questi ragazzi, sono soli e deboli. Ora nei ritiri vanno in camera singola, socializzano poco. Un tempo si giocava a biliardino, ora sono tutti davanti al web. Non dico che serva una badante ma devono essere stimolati a livello mentale".
Sullo Scudetto:"Dico più Inter, per la rosa, ma il Milan con umiltà può pareggiare". LEGGI ANCHE: Milan, dalla Spagna: "Tentativo per strappare Jimenez al Real"
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