Patrick Cutrone, ex attaccante del Milan oggi in Serie B al Como, ha parlato in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.
INTERVISTE
Cutrone: “Il mio cuore è anche al Milan. Innamorato di Higuaín”
Cutrone a 360° su Como ... e Milan: le sue parole
Sul suo trasferimento al Como, squadra della sua città: "Essere qui è un onore. Penso ai miei concittadini, ai tifosi e a questo storico club".
Sul profumo di ambizione che si respira in società: "Sì. Oltre che per ragioni di appartenenza, ho accettato di venire qui perché mi hanno parlato dei grandi progetti della proprietà. Bello farne parte".
Sulla sua impressione al primo anno di Serie B della sua carriera: "È un campionato tosto come mi avevano detto. Ancora di più quest’anno con gli squadroni che ci sono. Ho giocato due partite da titolare ma mi ha impressionato la qualità che si vede sui campi".
Sulle sue favorite per la promozione in Serie A: "Per ora ho solo notato che ogni partita è a sé. Il Como non deve avere paura di nessuno se rimane concentrato su se stesso".
Su quanti gol pensa di fare in questa stagione dopo la doppietta alla Spal: "Non faccio conti o medie, né fisso limiti. Penso a migliorarmi e a rimanere focalizzato sull’obiettivo mio e della squadra".
Su quanto pesa Cesc Fàbregas dentro e fuori dal campo: "Tanto. Oltre a essere un grande campione è una persona che ti aiuta, ti dà consigli, soprattutto se sei giovane".
Sul buon feeling instauratosi con Leonardo Mancuso: "Con Leo ci conosciamo già dall’anno scorso a Empoli. Ho sempre avuto un bel rapporto con lui sia in campo sia fuori. Ma mi trovo bene anche, Cerri, Gabrielloni ... Là davanti siamo proprio un bel gruppo".
Sull'addio di Giacomo Gattuso alla panchina del Como: "La volta che l’ho conosciuto di persona quando è venuto a trovarci mi ha confermato quello che si diceva di lui, che è una grande persona, molto disponibile. Gli auguro di tornare in forma il più in fretta possibile".
Su Moreno Longo, nuovo tecnico: "Sto imparando a conoscerlo. Ha idee e un modo di giocare con cui ci stiamo integrando bene tutti. Prima di tutto ci chiede compattezza. Poi che mettiamo il cuore in campo, il che non mi riesce difficile ...".
Sui pochi punti fatti (3) dopo 6 giornate: "Vero, ma siamo anche stati sfortunati. Le gioie arriveranno".
Sull'allenatore che gli ha insegnato di più: "È difficile, ho imparato tanto da tutti. Potrei fare il nome di Montella che mi ha fatto esordire, di Gattuso sempre al Milan. Ma dico De Vecchi e Galbiati nelle giovanili rossonere. Devo a loro se sono diventato un calciatore".
Sull'attaccante a cui ha rubato più segreti: "Ho giocato con tanti attaccanti forti ma mi sono innamorato di Higuaín. Un calciatore spaziale e una persona d’oro. Mi ispiravo a lui anche prima di giocarci insieme, è un campione completo".
Sul gol che non dimenticherà mai: "Due. A San Siro contro il Rijeka in Europa League e al debutto da titolare in Serie A a Crotone. Parliamo sempre di Milan".
Sul Milan favorito per lo Scudetto: "Non lo so ma ci spero sempre. Il mio cuore è anche lì". Milan, assalto dalla Premier League per Leao: le ultime news >>>
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