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Conte: “Dove ci sono problemi, io costruisco”. E poi parla del Milan…

Fabio Barera Redattore 
Antonio Conte, allenatore al momento senza squadra, ha rilasciato alcune dichiarazioni, parlando anche del Milan e del sogno Champions

Antonio Conte, allenatore al momento senza squadra, ha rilasciato una lunga interessante intervista ai microfoni del 'The Daily Telegraph', parlando dei propri obiettivi, del passato e toccando anche il tema Milan. Ecco, dunque, tutte le sue parole a riguardo.

Conte: "Devo vincere, divertire è secondario"

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"I miei trofei a casa mi ricordano perché devo vincere. Quei trofei sono una grande, grande responsabilità perché restano lì a ricordarmi che ho vinto e devo continuare a farlo. Far divertire i tifosi è importante, ma non basta se l'obiettivo è vincere. Lo so perché ho allenato grandi squadre e loro mi chiedevano sempre di vincere. Ora per me è impossibile lavorare pensando solo allo spettacolo perché l'aspettativa è sempre quella di dover vincere. Amo il mio passato, ma allo stesso tempo porta dietro un'aspettativa sempre molto alta e se non vinco ho fallito. L'ideale è vincere e divertire. Ma per essere celebrato devo vincere, altrimenti gli altri aspettano di festeggiare il mio fallimento. Questa è la verità".

Conte lavora sulla difesa a 4

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Sulla difesa a quattro: "In ogni club in cui ho allenato ho usato il Subbuteo, anche per spiegare alcune situazioni tattiche ai miei calciatori. Ne ho sempre avuto uno a casa. In futuro potrei giocare con una linea difensiva alta a quattro, ma bisogna pressare molto, altrimenti si corrono grossi rischi. La gente pensa che il mio 3-5-2 sia un sistema difensivo, ma non è vero. Basta vedere quanti gol segnano le mie squadre in ogni stagione. Non dipende dal fatto che siano tre o quattro in difesa, dipende da come schieri la squadra e come costruisci le azioni d'attacco".

Sul giusto equilibrio di squadra: "Non va bene essere troppo difensivi, ma neanche troppo offensivi. Bisogna adattarsi alle caratteristiche dei giocatori. La mia esperienza mi dice che se vuoi vincere il campionato o alzare un trofeo, devi avere una squadra equilibrata. La scorsa stagione il Manchester City è stato il miglior esempio di squadra dotata di grande equilibrio, difensivamente e offensivamente".


Conte: "Guardiola il migliore". Rimpianto Chelsea

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Sulla sua storia: "Guardiola è il miglior allenatore del mondo, poi ha alle spalle un club che ogni anno può investire tanti soldi per acquistare grandi calciatori sul mercato. Così è molto difficile competere alla pari. La mia storia dice che sono sempre arrivato in club con problemi e una situazione difficile, ma ho sempre costruito. Dopo la mia prima stagione al Chelsea, quando vincemmo il titolo, avremmo potuto dominare in Inghilterra. Avevamo trattato Romelu Lukaku e Virgil van Dijk, due giocatori importanti che avrebbero potuto cambiare la situazione".

Conte: "Tottenham? Strano festeggiare un quarto posto"

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Sul Tottenham: "E' stata una delle esperienze lavorative più difficili della mia vita, la conservo nel cuore. Per me festeggiare il quarto posto e la qualificazione in Champions League è stato davvero strano. Alla fine dell'ultima partita contro il Norwich ho chiamato il mio staff e ho detto che non siamo abituati a festeggiare un piazzamento del genere. Sono stato molto chiaro, ho detto che abbiamo fatto il massimo. Passare dal nono al quarto posto in classifica, con tutti i problemi che abbiamo dovuto affrontare, è stato un miracolo. Ma non abbiamo festeggiato come se fosse un miracolo perché sono abituato a vincere".

I lutti di Vialli, Sinisa e Ventrone

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Sugli amici persi: "Veder morire Ventrone, Mihajlovic e Vialli in pochi mesi sicuramente è stato uno dei momenti più duri della mia vita. Con Gianluca Vialli ho avuto un rapporto importante. L'ho incontrato tre settimane prima che morisse per cenare con mia moglie e conservo quel momento nel cuore. Poi Gian Piero e Sinisa, è stato davvero difficile affrontare questa situazione. Quando accadono certe cose, hai pensieri orribili. Pensi a cosa può succedere a un'altra persona molto vicina a te, o se può succedere a te. È stato un momento davvero difficile, anche per i calciatori del Tottenham quando è morto Gian Piero".

Conte: "Contro il Milan..."

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Sulla morte di Ventrone: "Abbiamo provato a superarlo, ma ho sentito che anche i giocatori soffrivano per questa situazione orribile. Era un momento importante della stagione e ho preferito tornare subito al lavoro, ma poi ho capito che era davvero troppo presto. Il presidente Daniel Levy mi ha spinto a tornare a casa per riprendermi. Dopo la partita contro il Milan a San Siro in Champions League, mi disse di restare in Italia per recuperare bene perché non gli piaceva come stavo e i medici del Tottenham non volevano che corressi rischi. Il club mi ha supportato davvero bene. Onestamente, non mi pento di nulla. Ho buoni ricordi del Tottenham, un'esperienza che mi è rimasta nel cuore".

Antonio Conte: "Odio le bugie"

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Sull'importanza della verità: "Io sono onesto e odio le bugie, questo a volte può aiutarmi e a volte può ferirmi. Ma preferisco restare in silenzio piuttosto che dire una bella bugia, anche nel rapporto con i miei giocatori. Durante la stagione può succedere di aver bisogno di un dialogo onesto che può essere positivo o negativo. Lo so benissimo, anch'io sono stato giocatore e alcuni allenatori mi hanno detto delle belle bugie per tenermi calmo. Non voglio questo tipo di situazione. Quando hai queste conversazioni oneste con i giocatori, all'inizio possono essere un po' arrabbiati con me, ma poi col tempo mi apprezzano per l'onestà".

Il sogno Champions: "Devo trovare il club giusto"

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Sull'anno sabbatico: "Mi sono preso questo tempo per me, per la mia famiglia e per andare a trovare i miei genitori. Mio padre mi ha spinto a rientrare in fretta, ma è importante ricaricarsi, fisicamente e mentalmente. Adesso il mio unico problema è che ho troppa energia e sto dando fastidio a mia moglie. Onestamente un giorno mi piacerebbe sollevare la Champions League da allenatore, ma so che è molto difficile. La gente pensa che sia semplice, ma devi restare nel club giusto, un club che corrisponda alle tue ambizioni, un club pronto a fare l'ultimo passo per vincere la Champions League. Guardate il Manchester City, ci ha messo sette anni. Vorrei regalare questa gioia a mio padre, che me l'ha chiesto. Non è semplice, ma tutti possono avere un sogno". LEGGI ANCHEMilan-Rennes, così Pioli in conferenza alla vigilia del match di Europa League >>>


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