Su ciò che colpisce di lui: «I movimenti fuori e dentro l’area. Ha una spiccata capacità di liberarsi dal marcatore. È una cosa che hai dentro, nessuno te la può insegnare. È istinto puro. Ne ho visti pochi come lui, allontanarsi in area di rigore dal difensore solo con un movimento del corpo. Mi viene in mente Pippo Inzaghi. Ma guardiamo anche il primo dei due gol segnati al Portogallo nella finale dell’Europeo U17: in quell’azione personale, in cui parte da sinistra, si accentra, punta l’uomo due volte e va a segnare, c’è tutto Camarda. Movimento senza palla, tecnica, ma soprattutto lucidità».
Sul suo futuro in U23: «Le U23 di Juve e Atalanta hanno dimostrato che, in quella dimensione e categoria, i giovani possono crescere. Sarà lo stesso per i ragazzi del Milan. Camarda potrebbe ancora fare la Primavera, ma io penso che, se continua così, nel giro di un anno e mezzo-due potrà e dovrà giocare in Serie A. Ma, a parer mio, già adesso può stare nell’orbita della prima squadra. Non dico da titolare, ma alle spalle del “9” designato, può starci bene. Quando non c’è l’altro, gioca lui».
Un consiglio per lui: «Deve continuare ad avere questa ambizione, ma con la modestia che lo ha contraddistinto fino ad ora, dovrà essere accompagnato dalle persone giuste, crescere in un ambiente sano, che non dà problemi e non mette pressioni. E il Milan offre garanzie». LEGGI ANCHE: Milan, Camarda pronto per la Serie A? Yamal e l'esempio Barcellona, ma...
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