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Alessandro Costacurta, ex difensore del Milan (getty images)
In una lunga intervista concessa ai microfoni di LaPresse.it, Alessandro Costacurta ha parlato in modo particolare del Milan e dei suoi prossimi impegni, soffermando l'attenzione sul tecnico Stefano Pioli. Di seguito le sue parole a riguardo.
Su Stefano Pioli:"Io vedo la sua posizione salda. Quello che Stefano ha fatto la scorsa stagione è encomiabile, quest’anno non si può impuntare al tecnico la colpa del calo. Di certo, non è il maggiore responsabile. Vero che a Udine ha ammesso che, forse, doveva accorgersi che qualcosa non andava. Però è altrettanto vero che, quando si vince lo scudetto in maniera quasi inaspettata, l’anno dopo è tutto molto più difficile, i giocatori pensano di essere dei campioni. Successe anche a noi, nel ’99. Non c’è persona al mondo che possa rivincere l’anno successivo se la squadra non è la più forte. Non bisogna mai scordare che Pioli ha grandi meriti nello scudetto".
Sul simbolo di questo Milan:"Dico Theo Hernandez, per gli alti e bassi mostrati in questa stagione. Capace di passare da una grande prestazione a Londra e poi a faticare contro la Salernitana. I limiti di questo Milan rispecchiano un po’ la discontinuità dei giocatori. E lo stesso discorso lo applico a Leao, che non considero ancora un campione. L’anno scorso ha dimostrato di essere decisivo e importante, ma serve il salto di qualità, soprattutto nel palcoscenico europeo. Poi magari tra qualche giorno mi smentirà subito".
Sulla storia di Napoli-Milan:"A San Siro siamo sempre andati abbastanza bene. Il problema erano le trasferte al San Paolo. Le delusioni non sono mancate, anche se la sfida scudetto del 1988, doppietta di Virdis e gol di van Basten, è un ricordo indimenticabile. Quello era un Napoli davvero forte. E che bello vedere quanti italiani scendevano in campo, quanti nazionali".
Sui pochi italiani impegnati in Serie A:"Ad un club può capitare una stagione in cui si schierano pochi italiani, ma a livello giovanile le cose non vanno molto meglio. Anche lì, ci sono moltissimi stranieri. Scendendo nelle categorie, siamo come davanti a un baratro. Siamo sicuri che è il trend giusto?".
Se il Milan deve puntare sui propri punti di forza:"Il Milan deve puntare non tanto a sfruttare le debolezze, poche, del Napoli, bensì alle caratteristiche che lo hanno portato, nella scorsa stagione, a vincere lo scudetto. Servono la compattezza e l’organizzazione di squadra che recentemente si sono viste poco. Il Milan però ha saputo ritrovarle in occasione di gare importanti, come in Champions, contro il Tottenham. Solo così i rossoneri possono cercare di annullare le differenze che la classifica di campionato evidenzia. A livello europeo, però, qualcosa cambia. Una cosa è certa: se in campo scenderà il Milan visto contro la Fiorentina o l’Udinese, non ci sarà partita. Ma il palcoscenico della Champions offre delle motivazioni in più. E queste possono portare a colmare il distacco con il Napoli. Attenzione: è la casa di un certo Milan, non del Milan di oggi”, dice Costacurta. “Ai miei tempi si era abituati alle serate di Champions, i giocatori di oggi non lo sono. Non è che basta sentire la musichetta della Champions per ‘trasformarsi’. Però, anche se analizziamo la rosa del Napoli a livello di giocatori non vedo grossa esperienza a livello europeo. E’ un elemento, questo, che può contribuire a rendere il doppio confronto nei quarti più equilibrato".
Sui nuovi acuisti del Milan:"Il nodo fondamentale è questo, il Napoli con i nuovi acquisti ha visto il suo livello crescere per poter ambire a diventare campione d’Italia e d’Europa. I nuovi del Milan non hanno aiutato la squadra come si sperava. Però non va scordato che tra i rossoneri c’è stato anche un calo tra i protagonisti della scorsa stagione". Milan, Florenzi: “Contro il Napoli serve la stessa partita di San Siro”
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