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Milan, Daniel Maldini spiega i motivi del suo addio: e di papà Paolo rivela che …

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Daniel Maldini, calciatore del Monza con un passato al Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista parlando anche di papà Paolo
Fabio Barera Redattore 

Daniel Maldini, attaccante del Monza ed ex calciatore del Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del quotidiano 'La Gazzetta dello Sport', nell'edizione in edicola questa mattina, svelando anche un retroscena su papà Paolo. Ecco, dunque, le sue parole in merito.

Daniel Maldini: "Via dal Milan? Sono scelte". Poi il retroscena su papà Paolo

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Sul Monza: "Il mio posto nel mondo. Mi sono sentito subito a casa, i risultati si sono visti e si stanno vedendo. Avevo bisogno di stare tranquillo, ma anche di avere più responsabilità. Perché percepirle mi fa stare bene e mi fa sentire vivo e presente. Fa piacere sapere che l’allenatore e i compagni hanno fiducia in te".

Su Adriano Galliani: "Ho percepito la sua voglia di avermi ancora. E per me questo club è sempre stato la prima scelta, in testa avevo solo di tornare".

Sul Milan: "Se mi aspettavo di restare? È una questione di scelte che rispetto".

Sulla prima vittoria: "Un pezzetto ogni volta, su questo stiamo lavorando per aggiungerlo. Le vittorie arriveranno, solo per dettagli abbiamo perso punti e adesso è arrivato il momento di spingere e recuperare".

Sugli scontri diretti: "Speriamo di sì in senso positivo. Anche se veniamo da partite fatte bene come l’ultima contro la Roma. Confidiamo di continuare così e di trovare quella scintilla che ci manca. In A ogni gara è da 1x2, non c’è una squadra cuscinetto e si può fare punti con tutti".

Su sé stesso: "Ho acquisito più consapevolezza dei miei mezzi. Questo mi fa rendere di più. L’esperienza mi aiuta a bloccare il tempo, a riflettere su quello che è più giusto fare per il mio bene. Autocritico? Forse anche troppo. Cosa mi chiedo? Di non fermarmi, non voglio sedermi. Più timido o riservato? Un po’ entrambe le cose, ma non si tratta né di maleducazione né tantomeno di disinteresse".

Sui suoi obiettivi: "Se il Monza si salvasse, magari in anticipo, e se andassi in doppia cifra di gol o di assist... o anche combinati".

Sulla Nazionale: "Avevo una serie di emozioni che è difficile da descrivere. È bello stare lì, a Coverciano, e vestire la maglia azzurra. Lavoro per tornarci e restarci. La prima convocazione è stata un punto di partenza, ora si pensa ad arrivare più in alto possibile. La chiamata? È stata inaspettata. La notizia me l’ha data Adriano Galliani, era felicissimo anche lui e mi ha detto che per la prima volta tre giocatori della stessa famiglia avrebbero vestito la maglia azzurra".

Sulla sua famiglia: "Nonno Cesare? Sarebbe stato felice per me. E papà Paolo cosa mi ha detto? Non servono parole, ci capiamo con uno sguardo".

Sul suo modello: "Mi piace moltissimo Musiala del Bayern Monaco".

Sul significato del calcio: "È stare bene, è essere felice. E’ condividere con i compagni una passione che è diventata lavoro. Siamo dei privilegiati e a volte non ce ne rendiamo conto". LEGGI ANCHE: Milan, Baresi a tutto tondo: Fonseca, Sacchi e Berlusconi. Poi 'tira le orecchie' a Theo e Leao >>>

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