Sulla mancanza dell'elettricità da derby: «San Siro pieno, l’attesa, la battaglia in campo: questa è una partita semplicemente incredibile. Magica. E pure imprevedibile perché, lo sapete, può sempre succedere di tutto. L’ultimo derby che ho vissuto dal vivo era nell’aprile 2022, lo stadio aveva finalmente riaperto ai tifosi dopo la pandemia. È stato là che ho capito quanto sia forte questa nuova generazione di interisti, da Nicolò Barella ad Alessandro Bastoni: hanno tantissima grinta, voglia di vincere. E poi c’è un allenatore ispirato che li guida».
Su Lautaro Martínez: «Su Lautaro non c’è bisogno di commentare troppo: è un centravanti “illuminato”. Ma tutti gli attaccanti sanno colpire, a partire da Marcus Thuram: l’Inter davanti fa male, Inzaghi ha creato una squadra potente ed efficace».
Su Thuram che lo considera un idolo e che ha anche indossato la sua maglia dell'Inter con il numero 10: «Non ho visto, ma è bello essere l’ispirazione di un attaccante così importante. Io ho giocato contro suo papà – che difensore! – e ora gli auguro di segnare ancora a lungo per la mia Inter».
Sul derby che porta più nel cuore: «Semplice, il 3-2 del dicembre 2005: lo ricorderanno tutti i tifosi. Stavo davvero bene, avevo una grande intesa con Obafemi Martins. Ricordo tutto, il rigore segnato, la punizione da cui è nato il gol di Oba-Oba e poi il colpo di testa della vittoria alla fine. Eravamo arrabbiati perché aveva pareggiato il Milan, poi Juan Sebastián Verón va a battere l’angolo e ... il resto lo sapete. Mentre lo racconto, ho i brividi, quasi risento l’urlo di San Siro».
"L'Inter mi ha consacrato Imperatore: la adorerò sempre"
—Sull'emozione che proverà per la sua partita di addio al calcio: «Non vedo l’ora, davvero. Anche se ho smesso da qualche anno, avevo bisogno di mettere un punto alla mia carriera e salutare i vecchi amici. Lo dovevo a tutti quelli che mi hanno voluto bene e continuano a volermene».
Su che tipo di partita sarà: «Sta organizzando tutto la mia manager Renata Battaglia assieme alla società MTR7. Vi do appuntamento al Maracanà il 15 dicembre. Ci saranno compagni dell’Inter e del Flamengo: io giocherò un tempo con una squadra e uno con l’altra».
Su quali compagni ha invitato: «La lista degli invitati è pronta, ma non posso rivelarla... Anzi, voglio fare un nome, in rappresentanza di tutti i campioni con cui ho giocato: Javier Zanetti, il capitano».
Sull'amore che prova per l'Inter: «L’Inter mi ha “consacrato” Imperatore. Non è abbastanza? Sono sempre stato trattato come un figlio da tutti, sia dal club che dalla gente. A Milano ho lasciato ricordi dolorosi, ma anche tanti belli, anzi meravigliosi. Posso solo dire una cosa: io l’Inter la adoro, la adorerò sempre. E la tifo, contro il Milan e contro tutte le altre squadre».
Su chi vince il derby Inter-Milan di stasera: «Nonostante tutti dicano che noi siamo favoriti, non bisogna mollare. Potrà pure essere in difficoltà, però il Milan è pericoloso. Ma l’Inter è sempre ... l’Inter». LEGGI ANCHE: Derby Inter-Milan, ma anche Fonseca, Leao e Ibra: l'opinione di Albertini >>>
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