Su quale assenza peserà di più tra Marcus Thuram (Inter) e Rafael Leão (Milan), con il secondo solo in panchina: «Credo che ci perda più l’Inter perché Thuram in questa prima parte di stagione è stato una certezza sia sotto il profilo del rendimento complessivo sia dei numeri. Leão, invece, per il Milan ha alternato prestazioni deludenti ad altre nelle quali è stato decisivo».
Sul principale problema di Leão: «Purtroppo gli manca la continuità e non sai mai se avrai il miglior Leão oppure un giocatore meno decisivo».
Sulle due semifinali di Riyadh: «Inter-Atalanta è stata un bell’incontro. La formazione di Gian Piero Gasperini ha confermato di soffrire l’Inter che è una squadra di alto livello, straordinaria nella consapevolezza della sua forza. Difficile che gli uomini di Simone Inzaghi sbaglino un approccio o regalino qualcosa agli avversari. Juventus-Milan? Il Milan ha sofferto tanto in un primo tempo nel quale non ha creato pericolosi, ma Sérgio Conceição è stato bravo a cambiare l’andamento della sfida con le sue mosse all’intervallo e nella ripresa. I rossoneri hanno meritato di vincere».
Sul cambio in panchina del Milan, da Paulo Fonseca al connazionale Conceição: «Da osservatore esterno, dico che su Fonseca c’erano dei dubbi e dei pregiudizi da parte dell’opinione pubblica fin dal suo arrivo. Da un certo momento in poi mi è sembrato anche un po’ solo, non supportato a dovere dal club. Per lui ogni gara, fin dalla prima, è stata un esame. Così è dura. Quando cambi allenatore, è una sconfitta per tutti perché il tecnico non è mai il solo problema: le colpe vanno divise sempre tra chi va in campo e chi sta fuori».
Su Conceição: «Lui e Inzaghi sono stati miei compagni alla Lazio. Avrei scommesso che sarebbero diventati entrambi allenatori per come erano appassionati e studiavano il calcio, ma non pensavo così bravi. Per Simone parlano i risultati ottenuti sia a Roma sia con l’Inter. Sérgio ha fatto benissimo con il Porto e sa tirare fuori il meglio dai suoi uomini: è uno che si arrabbia quando le cose non vanno e i giocatori lo avranno già capitano venerdì all’intervallo con la Juventus».
"Uomini decisivi? Dimarco per l'Inter, Reijnders o Pulisic per il Milan"
—Sugli uomini potenzialmente decisivi del derby Inter-Milan: «Per l’Inter dico Federico Dimarco perché lui dalla sinistra tre-quattro cross pericolosi li mette sempre. Da quella parte Emerson Royal dovrà fare parecchia attenzione. Per il Milan uno tra Tijjani Reijnders e Christian Pulisic. Non pensavo che l’olandese potesse diventare un bomber così, mentre Pulisic ero convinto che sarebbe stato determinante. E infatti ...».
Su Lautaro Martínez e Theo Hernández: «Theo mi sembra distratto e spero che torni sui livelli delle prime stagioni. Il Milan ha bisogno di un giocatore come lui, di un terzino capace di fare la differenza in ogni momento con le sue accelerazioni. Lautaro? Da tifoso rossonero spero che continui così. State certi che prima o poi si sbloccherà perché è un campione, ma mi auguro che non succeda proprio nella finale di Supercoppa».
Su Álvaro Morata che segna poco: «Ha segnato molto la scorsa stagione all’Atlético Madrid, ma in carriera non è mai stato un grande bomber. Per la squadra sa comunque essere utile, arretrando e creando spazi per l’inserimento dei compagni».
Su come potrebbe cambiare la stagione del Milan nel caso in cui i rossoneri vincessero la Supercoppa: «Sarebbe un trofeo bello e da festeggiare, ma cambiare la stagione direi di no perché il distacco dalla vetta della classifica è incolmabile e perché di successi ce ne vogliono anche altri. Vincere il derby però può dare la carica per ricorrere la qualificazione alla prossima Champions. Adesso comunque meglio non pensare troppo al futuro e concentrarsi su questa finale». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Rivoluzione sulle fasce: spazio a due top player >>>
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