Arrigo Sacchi, leggenda vivente rossonera, ha commentato il derby Milan-Inter, valido per la 5^ giornata di Serie A. Queste le dichiarazioni rilasciate a 'La Gazzetta dello Sport': "Sono successe più cose in questi 95 minuti che in tutto il resto della giornata. Diciamo subito che per il Milan poteva essere un trionfo e invece si è trasformata in una semplice vittoria. Il trionfo è quando metti l’avversario al tappeto e non gli permetti di rialzarsi: qui, al contrario, l’Inter ha sfiorato il pareggio in più di un’occasione".
MILAN-INTER
Derby, Sacchi: “L’Inter aveva paura. Che reazione del Milan, ma ha rischiato”
Ci sono state due partite in una. "Solo due? Io direi anche tre o quattro. Dunque, all’inizio, dopo un normale periodo di studio, il Milan ha preso il dominio del campo e i nerazzurri hanno sfruttato un errore e sono passati in vantaggio. Poi c’è stata la grande reazione del Milan che ha pareggiato, ha allungato e poi si è inspiegabilmente fermato. E così l’Inter si è rifatta sotto. A San Siro le emozioni non sono mancate".
Dal punto di vista del gioco come le è sembrato il derby? "C’era una squadra italiana, l’Inter, che si basava soprattutto sui singoli e sulla difesa, e poi c’era una squadra, il Milan, che praticava un gioco europeo, dove tutti si sacrificavano e partecipavano sia alla fase difensiva sia alla fase offensiva. E’ stata una partita strana, però: poteva capitare tutto e il contrario di tutto".
L’Inter, soprattutto dopo il vantaggio, aveva un atteggiamento molto prudente. Difetto da correggere? "I nerazzurri avevano cinque difensori per tre attaccanti: dimostrazione che c’era molta paura. A tratti, li ho contati, c’erano dieci giocatori interisti tutti chiusi nella propria metà campo. Io non capisco: dopo l’1-0 era il momento per attaccare il Milan, perché poteva essere demoralizzato, e invece la squadra di Inzaghi si è chiusa là dietro. Mah...".
Il Milan ha reagito con il carattere, con la qualità del gioco e con il pressing. "Sono stati bravi a recuperare palloni su palloni e ad aumentare il ritmo. Bellissimi i gol di Leao e Giroud. Tutti venuti da azioni manovrate velocemente. Di fronte alla rapidità dei rossoneri l’Inter è parsa in difficoltà".
Prima dell’ingresso di Dzeko i nerazzurri erano in bambola totale. "Quando è entrato Dzeko il Milan si è spento. Probabilmente ha pensato di aver già vinto, ma le partite durano sempre novanta minuti, e anche di più. E, sul 3-1, ho scritto questo appunto sul mio taccuino: adesso i rossoneri devono insistere a ritmo alto, non far giocare l’Inter, perché altrimenti rischiano. I nerazzurri hanno qualità tecniche ed esperienza per poter rientrare in partita. E così è stato, ma credo che in questo caso il Milan abbia dei demeriti nella gestione della gara".
In che senso? "Non puoi lasciare l’iniziativa all’avversario, smettere di pressare e di attaccare gli spazi. Su questo Pioli dovrà riflettere e i suoi ragazzi devono capire che sono grandi soltanto se sono supportati dal gioco. In questo caso, invece, penso si sia evidenziata l’immaturità caratteriale della squadra".
Le sostituzioni di Pioli l’hanno convinta? "Quelle di Inzaghi, e penso a Dzeko e a Dimarco, hanno inciso di più. De Ketelaere fuori per Brahim Diaz è stato un rischio".
A proposito del belga, che ne pensa? "E’ bravo, ha i tempi di gioco, sa smarcarsi e sa attaccare gli spazi. E poi mi sono piaciuti, oltre a Leao e a Giroud, anche i due centrocampisti: sia Tonali sia Bennacer hanno fatto girare bene la squadra".
La difesa non sempre perfetta, vero? "Sui gol dell’Inter ci sono stati due errori di allineamento. Bisogna correggere velocemente".
Dell’Inter l’ha colpita qualcuno in particolare? "Dzeko, per il gol e per la grinta che ha trasmesso alla squadra alla ricerca del pareggio. E anche Dimarco. Prima del loro ingresso, però, ho visto pochino". Milan, euforia post derby: Cardinale fa visita alla squadra a Milanello
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