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Di Canio e la sua top 11: “Maldini robocop e l’aneddoto della spigola”

Paolo Di Canio ex calciatore del Milan
Paolo Di Canio, ex giocatore del Milan, ha stilato la sua personale top 11, spiegando le scelte e raccontantdo interessanti aneddoti
Fabio Barera Redattore 

Nell'ultima edizione di 'Sportweek', rivista de 'La Gazzetta dello Sport', a Paolo Di Canio è stato chiesto di stilare una personale top 11 dei calciatori con cui ha giocato in carriera. L'opinionista tv ha quindi creato un mix davvero interessante, in cui spiccano tanti ex Milan, spiegando tutte le sue scelte e raccontando aneddoti molto particolari.

In porta la scelta è ricaduta su Angelo Peruzzi, suo ex compagno sia alla Juventus che alla Lazio. Di lui Di Canio ha detto: "Non altissimo, però efficace, solido e con due manone che gli hanno permesso di essere un super portiere e… un gran cacciatore di cinghiali".


Paolo Di Canio sceglie il blocco Milan in difesa

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Per la sua personale top 11 degli ex compagni di spogliatoio, Paolo Di Canio non poteva scegliere una difesa tutta rossonera. Si parte con Mauro Tassotti, che definisce come 'professore in campo e gran persona fuori'. Non solo, perché i due al Milan avevano un'usanza, che veniva rispettata sempre il giovedì: "Mauro e io andavamo a cena a Castigliole d’Asti a mangiare il tartufo assieme al nostro amico Spreafico".

Il primo centrale è Franco Baresi, leggenda del Milan: "In allenamento cercavo di mettermi in evidenza: sterzavo e dribblavo per impressionare Capello. Una volta Franco mi ribaltò con due occhiate: 'Zitto, silenzio'. Ma io riuscivo pure a farlo ridere". Poche parole, invece, per Alessandro 'Billy' Costacurta: "Ironico, serio, empatico. E intelligente nell’apprendere mestiere ed energia da Baresi e Maldini".

E il quarto non poteva che essere lo stesso Paolo Maldini: "Un robocop con il cuore e i sentimenti da uomo. Potenza, forza, classe, carisma. Una macchina perfetta: poteva far qualsiasi cosa".

Ancora Milan nel centrocampo 'tipo' di Paolo Di Canio

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Al di là di Frank Lampard, con cui ha condiviso lo spogliatoio quando ancora militavano entrambi nel West Ham, gli altri 2/3 del centrocampo sono occupati da ex Milan. In regia Paolo Di Canio ha scelto Demetrio Albertini: "Calcio da lontano, visione, solidità. Era un ragazzetto taciturno quando giocavamo insieme al Milan. Adesso, invece, è divertente e bravo anche a padel".

Parole importanti anche per Zvonimir Boban, che considera come 'Il centrocampista ideale per il Manchester City di Guardiola, capace di nascondere la palla e dotato di fantasia e personalità'.

George Weah guida l'attacco di Paolo Di Canio

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Gli esterni d'attacco scelti da Paolo Di Canio sono Gianluca Vialli e Roberto Baggio. Il primo 'Animale vero, leader straordinario, già modernissimo negli Anni 90 e molto generoso'. Del secondo ha invece dichiarato: "Alla Juve, nelle partitelle, cercavo di stare sempre con lui per ammirarlo. Non dimenticherò mai quando, in mezzo al fango, con una finta ha messo per terra Kohler e segnato un gol bellissimo. Mi sentivo al luna park".

Infine, la chiosa, su un altro ex Milan, George Weah, di cui ha raccontato un aneddoto davvero divertente: "Eravamo in ritiro a Roma con il Milan. A cena, George sceglie la spigola e la mangia tutta, compresa la testa. Lo guardo strano e lui: 'Qui Paolo c’è la potenza'. Il giorno dopo segna un gol strepitoso e io gli urlo: 'La testa della spigola…'. Gran personaggio". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Capitolo cessioni. Ecco chi è in bilico

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