Intervenuto sul canale Youtube di Carlo Pellegatti, Giuseppe Di Stefano ha parlato del Milan e della conferenza di Zlatan Ibrahimovic: "Mi è piaciuta tantissimo la conferenza di Zlatan Ibrahimovic, la prima vera da dirigente, non ha utilizzato i toni alti. Perché non è piaciuta molto ai tifosi? Perché Ibra, secondo me, per la prima volta...Io ti parlo da cronista: Ibra per la prima volta, eravamo abituati a fare 3 minuti di intervista flash a Sky, piuttosto che Mediaset, piuttosto che altre redazioni, nei post partita, in 3 minuti, con l'adrenalina del match. Ibra, in quanto spesso migliore in campo, parlava al 94', quindi ancora con l'adrenalina in corpo, ti dava due tre titoli e quello era. Adesso è stata una conferenza sicuramente studiata".
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Di Stefano: “Ibrahimovic? La sua prima conferenza da dirigente è stata…”
Infine, il noto giornalista ha concluso: "Programmata, riflessiva, cioè non è stata una conferenza stampa dove lui di getto diceva le cose. Aveva sicuramente delle idee chiare. La frase più forte di tutto per me è "Restano Theo, Leao e Maignan", perché in queste ore qui a Dortmund c'era Beppe Marotta, e Beppe Marotta ovviamente confermava i rinnovi di alcuni giocatori dell'Inter, ed è chiaro che quelli sono gli acquisti dell'Inter. Per il Milan trattenere giocatori come Theo, Maignan e Leao, visto come sta andando un po' il calcio italiano, secondo me sarebbe una gran bella conquista. E se poi a questo unisciti i giocatori in attacco, a centrocampo, difesa e terzino, il Milan può diventare una squadra ancora più forte". LEGGI ANCHE: Mercato Milan, Longari: “Theo Hernandez? Bayern in pressing, il tempo stringe”>>>
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