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L'intervista a Roberto Donadoni (ex centrocampista AC Milan) sui rossoneri a 'La Gazzetta dello Sport' | Milan News (Getty Images)
Roberto Donadoni, ex centrocampista del Milan ed oggi allenatore, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Queste le sue dichiarazioni.
Donadoni sulla lotta Scudetto ancora tra Milan e Inter: «Io penso di sì. Sono le due squadre che, al momento, vedo più pronte e più organizzate. Le altre mi sembra che debbano ancora sistemare qualcosa. La Juve, ad esempio, dopo aver dominato per tanti anni, è andata incontro a qualche difficoltà e adesso sta cercando di trovare il giusto equilibrio. Ma deve registrarsi un po’ in tutti i reparti. La Roma sono curioso di vederla all’opera, perché m’intriga molto il reparto offensivo con due mezze punte più Tammy Abraham. L’arrivo di Paulo Dybala ha acceso l’entusiasmo, tuttavia anche in questo caso c’è da costruire una struttura. Inter e Milan, invece, hanno già le basi solide e dunque partono in vantaggio».
Sulle filosofie completamente differenti tra rossoneri (tecnici) e nerazzurri (fisici): «E’ proprio così, ma questa peculiarità fa parte del DNA dei club. L’Inter, nella storia, è sempre stata una squadra molto fisica, molto muscolare, molto potente. Anche ai tempi del Mago Helenio Herrera, quando si basava sulla velocità di Sandro Mazzola, sulle volate di Giacinto Facchetti e sui lanci di Luis Suarez. Il Milan, al contrario, privilegia di più la tecnica, la raffinatezza del gioco, il palleggio, il dominio del campo attraverso la manovra. Mi sembra che le squadre di Simone Inzaghi e di Pioli siano figlie di queste idee che arrivano da lontano».
Su Romelu Lukaku: «Lukaku è un attaccante fenomenale che fa reparto da solo. Quando hai un giocatore così, puoi stare tranquillo. In Italia abbiamo visto quello che è capace di fare. E’ vero che non viene da una stagione positiva in Premier League, ma credo che lì i problemi siano stati di carattere ambientale e di integrazione nel gruppo. Per me è un super centravanti».
Su cosa gli piace di Lukaku: «Quando ha campo davanti a sé, è devastante. Inoltre è abilissimo a proteggere e difendere il pallone e, in questo modo, detta i tempi di gioco alla squadra. L’intesa con Lautaro è buona e anche questo è un aspetto da tenere in considerazione. Ma l’Inter, in generale, è una squadra solida, potente, muscolare. Non c’è soltanto Lukaku. Penso ai difensori, che sono molto fisici. Sulle fasce hanno energie. A centrocampo pure».
Donadoni su Charles De Ketelaere, nuovo acquisto del Milan: «L’ho visto in azione, anche se non tantissime volte, e ne ho ricavato un giudizio positivo. E poi è molto giovane, ha ampi margini di miglioramento e sono sicuro che al Milan farà quei progressi che sono nelle sue potenzialità».
Donadoni su che tipo di giocatore è il giovane belga del Milan: «Un attaccante molto duttile. Mi spiego: non è un classico trequartista il cui gioco, spesso, risulta fine a se stesso. E’ uno che sposa la filosofia della squadra, che si integra bene nel gruppo e nella manovra, partecipa all’azione, si muove moltissimo. E queste caratteristiche mi fanno pensare a un giocatore moderno: il calcio di oggi è velocità, anticipo, pressing, ritmi sempre alti. Ecco, De Ketelaere mi sembra adatto».
Sul fatto che può calarsi bene nel progetto di Stefano Pioli: «Direi di sì, anche se non bisogna pretendere subito la luna da un ragazzo appena sbarcato nel nostro campionato. Il Milan punta molto sul collettivo, sul gioco corale, sugli scambi di posizione, sul palleggio possibilmente fatto in verticale, e credo proprio che De Ketelaere sia utile in questo sistema. Pioli saprà trovargli la collocazione giusta, che può essere dietro la punta centrale, oppure sulla fascia. Ma, lo ripeto, lui è uno che svaria molto, non dà punti di riferimento agli avversari».
Sulla possibilità che De Ketelaere vada in doppia cifra: «Questo soltanto un mago può saperlo. Ha qualità molto interessanti, un ottimo tiro, può segnare e far segnare. Dunque, secondo me, è un elemento valido. Certo, Lukaku è più cannoniere, ma ciò non significa nulla. Il Milan è una squadra che, nell’ultimo campionato, ha mandato in gol molti giocatori proprio perché tutti partecipano alla fase offensiva».
Su cosa sceglie tra i muscoli dell'Inter e la tecnica del Milan: «Sono milanista da sempre, non posso rispondere per un evidente conflitto d’interessi. Sono curioso di vedere come la squadra di Pioli riuscirà a migliorare, e dove. Aspetto la definitiva esplosione di Rafael Leao, che ha potenzialità incredibili, e guardo con attenzione Sandro Tonali. E dell’Inter seguo Marcelo Brozovic e voglio capire come sarà l’inserimento di Henrikh Mkytharyan».
Su quanto incideranno le partite internazionali: «La prima parte di stagione, sia per il Milan che per l’Inter, va fatta con il piede schiacciato sull’acceleratore. Una partenza sprint è fondamentale per dare sicurezza a tutto l’ambiente. Milan e Inter sono in vantaggio rispetto alle altre perché hanno già una base di lavoro sicura. Certamente la Champions League porterà via molte energie sia fisiche sia mentali. Sarà molto importante la rotazione dei giocatori nelle varie partite». Milan, contatti per Milinković-Savić? Le ultime news di mercato >>>
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