INTERVISTE

Empoli-Milan, Bandinelli: “I rossoneri al primo errore ti castigano”

Daniele Triolo

Filippo Bandinelli, capitano azzurro, ha parlato di Empoli-Milan e non soltanto questa mattina in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport'

Filippo Bandinelli, centrocampista dell'Empoli, ha parlato della partita di stasera contro il Milan e non soltanto a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Queste le sue dichiarazioni.

Su quello che si aspetta dalla sua stagione: «Mi auguro di poter fare diversi gol e tanti assist che possano aiutare la squadra a vincere più gare possibile, che di conseguenza vorrebbero dire salvezza».

Sugli schemi di Paolo Zanetti che lo aiutano: «Si, come idea tattica il mister cura molto l’inserimento delle mezzali senza palla e vuole riempire l’area con tanti giocatori. Ed è un aspetto su cui cerco di lavorare perché a noi mezzali regala il salto di qualità».

Su Marek Hamšík come suo modello da sempre: «E’ stato il mio punto di riferimento quando ero ragazzino. Mi piace tantissimo sotto il profilo dell’intelligenza in campo, perché fa sembrare facile anche le giocate più difficili, perché è sempre in grande sintonia col suo corpo, non lo trovi mai sbilanciato, e poi appunto per come è decisivo nel finalizzare le azioni. Io lo studiavo per vedere come muovermi. Ho avuto la fortuna di scambiare la maglia con lui nell’amichevole in Austria con il Trabzonspor, prima gara in cui ci ho giocato contro».

Sui suoi trascorsi da attore quando giocava nella Fiorentina Primavera: «Non sono stato uno dei principali protagonisti perché facevo avanti e indietro da Arezzo a Firenze e sono contento di questo, perché eravamo in un momento della carriera dove forse eravamo troppo giovani. Io ne parlo male, non è stata un’esperienza positiva. Le telecamere secondo me hanno fatto perdere a tanti l’aspetto calcistico. Qualcuno ne ha risentito. Ricordo che Federico Bernardeschi fu l’unico a non accettare di farlo e forse non è un caso che sia arrivato in alto».

Sui quattro infortuni tosti, tra spalla e caviglia, subiti in carriera: «Ho anche pensato di smettere, mi chiedevo che fare se non fossi diventato calciatore. Ma poi i momenti duri mi hanno temprato, fatto crescere e capire che volevo a tutti i costi giocare. Alla fine quegli stop li ricordo con piacere perché mi hanno forgiato».

Sul lieto fine che vorrebbe dal suo film: «Mah, non faccio grandi sogni. Spero di restare il più possibile in A con l’Empoli. Qui mi trovo benissimo, sono di casa e mi sento una figura importante. E ringrazio Zanetti per avermi dato la chance di fare il capitano».

Su questa stagione con l'Empoli: «Ci sono tanti giocatori nuovi, ma stiamo costruendo qualcosa di bello. E occhio ai nostri giovani, ne cito due: Tommaso Baldanzi e Fabiano Parisi, sono fortissimi. Abbiamo portato a casa meno punti di quanti ci meritavamo. Ma il gruppo è unito, con tantissima voglia di lavorare e queste sono le basi per fare più punti possibili per l’obiettivo salvezza».

Su Empoli-Milan: «Forse, per il nostro modo di giocare ci esprimiamo anche meglio con le squadre più importanti. Quelle che sotto l’aspetto del palleggio ti lasciano giocare un po’ di più. Anche l’anno scorso abbiamo fatto ottime partite contro le big e sabato proveremo a fare una grande partita e dare del filo da torcere al Milan. Certo, l’attenzione dovrà essere massima perché al primo errore ti castigano».

Sulla lotta Scudetto in Serie A: «Penso che quest’anno sarà molto equilibrato. E ci saranno diverse sorprese. Atalanta e Udinese senza competizioni europee possono fare molto. L’Atalanta per me può arrivare fino in fondo, e i friulani se tengono finiscono in Europa. L’Udinese mi ha impressionato, è tecnicamente e fisicamente difficile da affrontare. Ma il Milan per me è la favorita per rivincere il campionato». Milan, ha parlato Krunic: ecco la sua intervista integrale >>>