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Francesco Camarda (attaccante AC Milan), qui con la maglia dell'Italia Under 17 | Milan News (Getty Images)
Francesco Camarda, giovane attaccante del Milan, attualmente impegnato agli Europei Under 19 con l'Italia del Commissario Tecnico Bernardo Corradi, ha parlato a 'Vivo Azzurro TV'. Ecco, dunque, le sue parole.
"Questa mattina mi sono svegliato felice, ero consapevole di aver fatto una bella prestazione a livello personale, ma lo è stata soprattutto di squadra, coronata dal raggiungimento della semifinale e del pass per il Mondiale. A Cipro è stata una gioia enorme. Quando ho ricevuto la chiamata per raggiungere il raduno dell’Under 19 a Bolzano ho provato tutta la gioia del mondo, perché avrei avuto la possibilità di giocare un altro Europeo".
"Mi sono integrato bene fin da subito, anche con Corradi ho un ottimo rapporto - ha proseguito Camarda dal ritiro dell'Italia Under 19 -: spero che questa famiglia avrà delle soddisfazioni importanti. Il mio, quello di tutti qui, è vincere l’Europeo: siamo una squadra forte. Personalmente quando mi pongo degli obiettivi faccio di tutto per raggiungerli. Vestire la maglia azzurra è sempre un grandissimo onore. All’inizio del mio percorso da calciatore non avrei mai pensato di arrivare fin qui. Oggi sono orgoglioso di far parte del giro della Nazionale e spero di starci dentro il più a lungo possibile. Il primo gol è stato frutto dell’atteggiamento positivo, del continuare la corsa e nel credere a quella palla vagante: il resto è stata solo una conseguenza. La stessa cosa vale per il 3-0, che è il frutto di una grande azione di squadra, un gran gol corale".
"Il gruppo è molto unito, l’ho notato subito dalla prima settimana a Bolzano - ha chiosato, poi, il bomber del Milan Futuro di Daniele Bonera -. Sono stato accolto benissimo e credo che il gruppo venga sempre prima di tutto: solo se c’è uno spogliatoio unito si può andare avanti e vincere trofei. Se sono arrivato a vestire la maglia della Nazionale è grazie al supporto costante che ho avuto da tutta la mia famiglia: non solo dei miei genitori, ma anche dei miei nonni e dei miei zii. Senza di loro non sarei qui ora. La prima persona che ho sentito dopo la partita è stato mister Massimiliano Favo. Abbiamo scherzato un po’ al telefono, con lui ho un grande feeling. Mi ha sempre dato consigli utili e supportato, avere questo tipo di rapporto è per me molto importante, mi aiuta molto". LEGGI ANCHE: Fofana, Loftus-Cheek, Reijnders e Samardzic: Milan, l’opinione di Capello >>>
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