Su come si spiega la crisi di risultati in Serie A del Milan: «È un complesso di fattori, perché anche i titolari hanno attraversato fasi difficili. Penso a Malick Thiaw contro la Juventus o al calo di Tijjani Reijnders nell’ultimo mese. Detto questo, dobbiamo ricordarci che il Milan ha cambiato molto nell’ultimo mercato: in rosa c’è qualità ma manca quella consapevolezza che si acquisisce negli anni, come ha fatto l’Inter, che infatti è più strutturata. Il Milan è ambizioso e fa bene ad esserlo. Se allenterà i cali di tensione che gli hanno fatto perdere punti ...».
Su Pioli che, secondo molti tifosi, non avrebbe più lo spogliatoio in mano: «Io non ho questa sensazione. Però penso che un allenatore debba essere bravo a trovare motivazioni forti per mantenere alto il livello di concentrazione: Pioli nell’anno dello Scudetto ci è già riuscito. A questo va aggiunto un aspetto a mio avviso determinante: a livello societario il Milan ha deciso di cambiare, dandosi una struttura nuova. E ha delegato a Pioli un compito che prima spettava ad altri, gravandolo di un’ulteriore responsabilità».
Sul ritorno di Zlatan Ibrahimović che potrebbe aiutare Pioli nel suo compito: «Non so cosa farà esattamente. Quello che posso dire è che, per un allenatore di un top club, sentire la presenza della società nel quotidiano è di grande aiuto».
Sui tanti infortuni figli dello stile di gioco del Milan: «Per me no: il Milan ha uno stile internazionale, come molte big europee».
Sul possibile leader nello spogliatoio nel Milan di oggi: «Avete visto Ruben Loftus-Cheek contro il PSG? Con un calciatore che gioca una partita così sarei molto esigente: ha tutto per prendere in mano la squadra. È l’ora di battere un colpo».
Sul ritorno in campo a breve di Ismaël Bennacer: «E se sta bene gioca sempre, perché incide. Però non si può chiedere il mondo a un giocatore fermo da maggio. In mezzo il Milan ha ottimi giocatori, ma serve più cattiveria al tiro: Reijnders, Yunus Musah, lo stesso Loftus ... Devono sfruttare le occasioni».
Su quale centravanti aggiungere, nel calciomercato di gennaio, a Olivier Giroud: «Il centravanti perfetto sarebbe stato Mehdi Taremi. Jonathan David è senz’altro un profilo interessante. Però mi chiedo: siamo sicuri che in questo contesto Lorenzo Colombo non avrebbe fatto comodo?».
Sulla Fiorentina che arriverà a 'San Siro' ad affrontare il Milan a soli 3 punti di distanza: «Ha limato i difetti dell’anno scorso, ora concede meno pur giocando un calcio offensivo. Il progetto tecnico è molto simile a quello del Milan. Ma ripeto: la Fiorentina va battuta da squadra. Se non fai le cose per bene rischi, perché i viola evidenziano i tuoi punti deboli. In ogni caso, sia loro che il Borussia concedono spazio a chi le affronta. E quando il Milan ha spazio ...». LEGGI ANCHE: Difensore, spunta un altro nome per il Milan di gennaio >>>
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