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Ex Milan, Balotelli: “Mi sarei chiamato in Nazionale. Sul Pallone d’Oro…”

Balotelli, che gol! Poi sprona Leao: 'Ora tocca a te' | News (getty images)
Mario Balotelli, ex attaccante del Milan, ha rilasciato una lunga intervista, toccando tanti temi molto interessanti
Fabio Barera Redattore 

Mario Balotelli, ex attaccante del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'Controcalcio', toccando tanti temi interessanti. Di seguito le sue parole.

Le parole di Mario Balotelli

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Sulla Nazionale: "Mi sarei chiamato perché non sono mai stato uno costante nei 90 minuti e mi sono sempre bastate 1/2 palle. Negli ultimi anni ho fatto più fatica. In Nazionale deve giocare chi sta meglio. Mi sarei chiamato ma non mi sarei fatto giocare ma subentrare. Accetteresti una convocazione? Non lo so, sono sincero. Ho avuto tante belle cose dalla Nazionale in passato, ma negli ultimi anni ho avuto molte delusioni. Ma non è un no".


Su Mihajlovic: "Con Sinisa avevo un rapporto bellissimo. L'ho conosciuto all'inizio della mia carriera con l'Inter, era il vice di Mancini. Aveva un carattere molto duro, ma con lui si stava veramente bene. Era come un fratello maggiore".

Sul possibile ritorno in Italia: "Tornare in Italia? Non lo so. Io voglio giocare. Ho qualche problema in questo momento a Sion, ma sono risolvibili".

Sulle differenze tra Italia e Turchia: "L’anno scorso ho guardato un paio di partite di Serie A e non per cattiveria ma le paragonavo alle partite che facevamo in Turchia. Il livello è quasi più alto in Turchia oggi della Serie A. La Serie A non è un campionato scarso, ma il livello degli altri campionati si sta alzando".

Sull'Arabia: "Io ho rifiutato un’offerta cinese molto più alta delle cifre arabe. Non rimpiango di averla rifiutata Ho però preferito giocare a calcio e restare a Marsiglia. Non so cosa farò in futuro, ma come si può dire che uno che va in Arabia non per soldi? Se offrissero pochi soldi i giocatori non ci andrebbero".

Sul Pallone d'Oro: "Lo darei ad Haaland. Ha vinto tutto, è giovane e ha fatto una caterva di goal, ma ormai il Pallone d'Oro è una ca***ta. Per quanto io possa amare Messi, lo darei ad Haaland".

Su Mino Raiola: "Quando stavo firmando al Nizza, eravamo seduti col presidente e gli diceva: “Non prenderlo. Ti distrugge lo spogliatoio. Ti divide la squadra in due. Non fa un goal”. Io lo guardavo e lui: “Lasciami stare”. Alla fine è riuscito a farmi prendere più soldi. Il presidente rideva. Mino era serio perché aveva la sua tattica. Io dicevo: “Mino non potrà mai funzionare così, perché questo pensa che sono matto”. E invece è riuscito a farmi prendere di più".LEGGI ANCHE: Milan, la strana parabola di Adli: da esubero alla lista Champions >>>

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