Su cosa manca alla formazione di Paulo Fonseca: «Un po’ di creatività e di idee in attacco. Il mio Milan era una squadra di campioni che vinceva e divertiva con il gioco. Questo è un gruppo diverso, ma sicuramente organizzato e ha un’idea di gioco che nella ripresa con il Bayer si è vista».
Sulla musica cambiata con l'ingresso in campo di Álvaro Morata: «Solo un caso? No. Morata ha vinto l’Europeo e ha alzato trofei in tutte le squadre dove ha giocato. È un attaccante che fa tanto movimento, che crea spazi per i compagni e ieri (martedì ndr) è stato sfortunato con quel colpo di testa a fil di palo. Di gol ne segnerà tanti e aiuterà il Milan».
Sulle sue caratteristiche, più simile a Tammy Abraham: «Sì e ho immaginato cosa avrei fatto al suo posto, con pochi palloni giocabili. Abraham ha lottato, ma deve essere servito in un certo modo, con i cross che sono arrivati nell’ultima mezz’ora».
"Milan, in Champions puoi recuperare. Scudetto? Da tifoso dico sì"
—Sulla Champions League del Milan che ha preso una brutta piega: «La nuova formula, con otto partite e il girone unico, ti permette di recuperare. Non c’è niente di compromesso con diciotto punti ancora in palio. Il calendario non ha dato una mano ai rossoneri perché Liverpool e Bayer sono due avversarie toste. Era difficile immaginare di conquistare due successi ... Se il Milan giocherà come nella ripresa a Leverkusen andrà avanti, non ho dubbi. D'ora in poi però non potrà sbagliare».
Sulle cose, che in Serie A, per il Milan vanno meglio: «In campionato gli ultimi risultati sono stati positivi e il successo nel derby ha aumentato l’autostima e la fiducia. Sono contento per i tifosi che aspettavano da tempo una gioia simile».
Sul Milan tra le candidate per lo Scudetto: «Da tifoso dico di sì. La squadra è compatta e sta cercando di mettere in pratica il calcio che chiede Fonseca. Poi è chiaro che la concorrenza non manca: l’Inter campione in carica si è rinforzata, la Juve è la Juve e il Napoli ha preso Antonio Conte, un allenatore che dà forza e convinzione al gruppo».
Su Zlatan Ibrahimović in versione dirigente del Milan: «Ha personalità e conosce il calcio perché ha giocato e vinto ad alti livelli. Avere nel club una persona che non è... un tifoso e vede le cose con distacco è importante. Sono sicuro che farà bene».
Su Adriano Galliani: «L’ho visto all’ultima finale di Champions e l’ho salutato con affetto. Sono contento che sia ancora nel mondo del calcio. Mi ricordo le chiacchierate con lui e con il Presidente Silvio Berlusconi quando sono arrivato al Milan. A loro sarò sempre grato come rimarrò sempre legato al popolo rossonero». LEGGI ANCHE: Milan, Morata sbotta sui social contro il Sindaco interista: il motivo >>>
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