Zvonimir Boban, ex calciatore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'Cadena SER', nel corso del programma 'Què t'hi Jugues!' soffermandosi in particolare sul suo passato rossonero e non solo. Ecco, dunque, le sue parole.


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Ex Milan, Boban: “Col Barcellona potevamo vincere 15-0. Cruijff ci motivò così”
Ex Milan, Boban si racconta a 360°: retroscena sulla finale di Atene, il VAR e la Superlega
—Sulla sfida tra Milan e Barcellona: "Cruyff non si è preparato bene. Ci ha fatto venir voglia di vincere ancora di più. Ha detto che il Milan non aveva talento e che doveva vincere con 3, 4 o 5 gol di scarto. È stato una motivazione per noi. Sapevamo come essere più forti. Il Barcellona aveva due fonti di gioco, Koeman e Guardiola, entrambi piuttosto lenti. Se gli mettevi pressione, il Barcellona non poteva giocare con i terzini. L'abbiamo fatto e ha funzionato. È stata una grande sorpresa, tutti pensavano che il Barça avrebbe vinto. Non lo capivamo, perché avevamo giocato un'amichevole a Oviedo prima, nella pre-stagione, e il Milan avrebbe potuto vincere 15-0. Abbiamo vinto 3-0. Abbiamo visto una velocità di calcio diversa, di pressing, di aggressività".
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Sul VAR: "Il VAR ha salvato il calcio, è una protezione per gli arbitri, che è la parte più delicata del calcio. Se qualcuno non arriva alla conclusione che il VAR ha salvato il calcio, è qualcuno che non sta pensando bene. Abbiamo condotto uno studio in Belgio sulle 2.000 partite più importanti degli ultimi 10 anni di calcio. Ogni 3 partite c'era un grave errore arbitrale. In un campionato di 380 partite ci sono stati circa 120 errori. Ora ne rimangono 5 o 7, perché c'è un elemento naturale che è l'uomo. Ci sono momenti in cui si commettono errori, ma 5-7, non 120."
Sulla tutela degli arbitri: "È importante che le istituzioni tutelino gli arbitri perché tutti i club vogliono fare pressione su di loro. Il Real Madrid non è stato elegante. Pensa solo a se stesso, non al bene del calcio. La Spagna è un mondo molto difficile per quanto riguarda l'arbitraggio; è una follia totale".
Sullaa Superlega: "È un errore molto grave da parte dei club che hanno voluto uccidere il calcio, che appartiene a tutti noi. Il calcio è uno sport popolare, il calcio appartiene a tutti noi e non solo ai grandi club e alle grandi aziende. Non credo che accadrà, non possono organizzarlo, non hanno una tempistica. Penso che sia un'utopia totale, non credo che sia possibile". LEGGI ANCHE: Milan-Roma, Conceicao senza filtri: "Segnali che non mi sono piaciuti". Poi su Leao e mercato ... >>>
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