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Milan, Boban: “Fonseca? Mi preoccupa una cosa”. Poi su Ibra e Maldini …

AC Milan intervista Boban
Zvonimir 'Zorro' Boban, ex centrocampista e dirigente del Milan, ha parlato in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola
Daniele Triolo Redattore 

Zvonimir 'Zorro' Boban, ex centrocampista e dirigente del Milan, ha parlato in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Ex Milan, Boban parla alla 'rosea': dalla UEFA alla Champions League

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Su cosa ha fatto negli ultimi otto mesi dopo le dimissioni dall'incarico ricoperto nella UEFA: «Mi sono divertito a vivere una vita normale. Famiglia e amici, sfruttando il tempo libero che non ho mai avuto. E godendomi i miei hobby: libri, carte e scacchi. Naturalmente tra una partita e l’altra delle tantissime che vedo di ogni campionato, con la stessa passione di sempre».


Sulla fine dell'esperienza nella UEFA: «Ho fatto tanti compromessi nella mia vita, di qualcuno mi vergogno anche, ma di fronte alla usurpazione e alla pura politica di chi per difendere un proprio interesse infanga tutto il calcio e le sue istituzioni, non era possibile continuare. E mi creda, nonostante il mio ruolo fosse prestigioso e importante, la decisione di farmi da parte seguendo il mio credo è stata inevitabile anche se sofferta. Purtroppo, da anni vediamo che la tecnocrazia calcistica imperversa nel sistema, privandolo dei valori che invece dovrebbe rappresentare e difendere sempre. Questa gente pensa di essere più importante del gioco, dei calciatori, degli allenatori, del pubblico, delle stesse istituzioni calcistiche. In questo senso, lo dico amaramente, pur lottando per i cambiamenti nella UEFA, come prima nella FIFA, non sono servito a niente».

Su eventuali contatti avuti, dopo, con il Presidente Aleksander Čeferin: «No. Mi dispiace come è finito il nostro rapporto».

Su una sua eventuale candidatura alla presidenza della UEFA: «Chi lo dice sbaglia, non ne ho la minima intenzione, ma un vero uomo di calcio in UEFA servirebbe eccome».

Su quanto sia 'impegnativo' essere Boban: «A tutti noi la vita, in tanti momenti, può farci entrare in zone grigie. Ma devono restare accettabili. Quando si va oltre, bisogna avere la forza di difendere dei valori, che poi sono quelli comuni delle persone che vogliono lasciare una traccia. E che sono più importanti e più grandi di noi e delle nostre ridicole comodità. Se per questo mi trovano complicato e pesante, non ci posso fare niente ...».

Sul nuovo format della Champions League: «Nonostante questo formato sia nato per avere più introiti, fregandosene dei giocatori e del calendario già intasatissimo, mi piace e credo divertirà tanto. E stato votato prima del mio arrivo in UEFA. Io ho litigato con tanti per far ridurre le partite nei gruppi perché inizialmente ne erano previste dieci e per me non permettevano l’integrità della competizione visto che ci sono 4 fasce di squadre come livello di forza. Alla fine sono state ridotte a otto».

Sul format che rischia di togliere interesse ai campionati nazionali: «Non credo. I campionati con queste 2 partite di più non perderanno la loro enorme importanza e prestigio. E i playoff saranno molto divertenti ...».

"Favorite? Real Madrid e Manchester City. Ma occhio all'Inter ..."

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Sulla favorita per vincere la Champions League 2025: «Le solite due: Real Madrid e Manchester City».

Su Carlo Ancelotti e le possibili difficoltà nel far convivere tutte le stelle in attacco: «Se qualcuno sa gestire bene le stelle, quello è Carlo Ancelotti».

Sul Manchester City di Pep Guardiola che fa il miglior calcio del mondo: «Il miglior calcio al mondo è della Spagna. Ma il City è sempre dominante».

Su chi preferirebbe, ta Guardiola e Ancelotti, se fosse un Presidente di un top club: «Per costruire Pep è unico, per gestire e non complicare meglio Carlo».

Su chi sceglierebbe tra Kylian Mbappé ed Erling Braut Haaland: «Mbappé, ma con una punta centrale e lui libero di girare dove vuole».

Sul ruolo delle squadre italiane in Champions League: «L’Inter ha dimostrato di poter competere con tutti, le altre non le vedo a questo livello».

"Lautaro fortissimo, giocatore vero. Diventerà fuoriclasse se ..."

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Sull'Inter favorita per lo Scudetto: «Assolutamente sì, è la più forte e completa».

Sulle difficoltà di Simone Inzaghi nel far ruotare gli uomini, in particolare Davide Frattesi e Piotr Zieliński: «Frattesi non è una vera mezzala e penso troverà meno spazio di Zieliński che è perfetto per il gioco di Inzaghi. Henrikh Mkhitaryan sta facendo bene, ma è una seconda punta adattata a centrocampo».

Su Lautaro Martínez: «Lautaro è fortissimo, un giocatore vero. Non ce ne sono tanti cosi, ma deve ancora dimostrare le sue qualità ai più grandi livelli internazionali. Tradotto: dovrebbe essere decisivo nelle gare più importanti e diventare indispensabile per l’Argentina. Allora si potrà considerare come un vero fuoriclasse».

"Juventus, Motta mi piace tantissimo. Koopmeiners non vale 60 milioni"

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Sulla nuova Juventus di Thiago Motta: «Motta mi piace tantissimo, quello realizzato col Bologna è stato un capolavoro. La Juve è già una squadra compatta e ordinata che cerca di giocare un bel calcio. Un altro discorso è la qualità e la classe dei giocatori a certi livelli, ma attenzione: sta nascendo una bella Juve con un grande allenatore».

Su Teun Koopmeiners e se vale 60 milioni di euro: «No, non vale 60 milioni. È un ottimo giocatore ma non è un fuoriclasse che cambia la dimensione di una squadra, specialmente non una squadra come la Juventus».

Boban: "Milan, mi preoccupa una cosa di Fonseca"

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Boban sulla sua situazione attuale con il Milan e se si può parlare della squadra: «Purtroppo siamo ancora in tribunale, ma certo che possiamo. Per me il Milan è sempre il Milan».

Su Paulo Fonseca: «Rispetto tanto il lavoro fatto da Fonseca allo Shakhtar, al Lille e al suo inizio a Roma. È appena arrivato a Milano e bisogna dargli tempo, ma quello che mi preoccupa è che non abbia ancora la certezza che questa squadra può e deve giocare solamente con il 4-3-3, con Ismaël Bennacer davanti alla difesa e non in panchina. Così le mezzali possono dare equilibrio e aiuto agli esterni super offensivi come Rafael Leão e Christian Pulisic. Tijjani Reijnders non può giocare a due in mezzo, Ruben Loftus-Cheek non è creativo per fare il dieci. Sono due mezzali, sono dei cursori e portatori di palla, non veri organizzatori di gioco. Fonseca è all’inizio, è intelligente e spero si possa correggere perché al di là dei risultati il problema è il gioco, che per ora non esiste».

Sul comportamento di Theo Hernández e Rafa Leão contro la Lazio: «Hanno sbagliato e poi hanno cambiato la gara. Spero si sistemi tutto, sono bravi ragazzi».

Boban su Zlatan Ibrahimović nel ruolo da dirigente al Milan e che consiglio gli darebbe: «Ibra è un genio e lo ringrazierò a vita perché per amore del Milan accettò di tornare cambiando la storia recente rossonera e di tutti noi. Detto ciò, ora non ho capito cosa fa, quali sono le sue responsabilità e le sue competenze per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui, perché alla fine, sarà lui quello giudicato, mica Geoffrey Moncada. Resta il fatto che la squadra dello Scudetto e della semifinale della Champions è stata imprudentemente smantellata, su quelle basi si poteva costruire tanto. Per me è stato un errore madornale».

Sui suoi contatti con Paolo Maldini: «Sì, lo sento spesso: è un amico grandissimo e lo rimarrà per tutta la vita».

"Su Napoli, Atalanta e Roma aggiungo che ..."

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Sul Napoli di Antonio Conte tra le candidate per lo Scudetto: «Antonio ha sempre ottenuto i risultati, farà bene ma deve trovare la pazienza che tante volte non ha per il suo carattere inquieto e competitivo. Mi piace che abbia deciso di giocare con tre davanti perché né Khvicha Kvaratskhelia né Matteo Politano possono giocare da seconde punte. Sapendo quanto amava le due punte davanti, lo trovo un atto di maturità. E un bene per la Serie A che sia tornato».

Sull'Atalanta: «L’Atalanta è l’orgoglio di tutti quelli che per davvero amano il calcio. Gian Piero Gasperini, i giocatori e la società sono da anni fenomenali. Ma quest’anno sarà molto dura. Faranno bene, non credo di più ...».

Sulla Roma e la lotta per un posto in Champions League: «Spero di sì, ma sarà molto dura. Per me la Roma ha un fascino particolare da sempre. Daniele De Rossi capisce il calcio ed è solo questione di tempo: i risultati arriveranno. Dopo la batosta contro l’Empoli era fondamentale non perdere contro la Juve, lì si è vista la mano del tecnico».

Sugli allenatori che si lamentano del mercato aperto a campionato iniziato: «Non è giusto che il mercato duri così a lungo, è un disastro per i tecnici e per tanti giocatori e hanno ragione a lamentarsi. Siamo alle solite, il calcio non è al primo posto degli interessi di chi decide e i prezzi si pagano».

Su Boban che non ha mai allenato: «Mi rimane il rimpianto di un patentino mai sfruttato ...». LEGGI ANCHE: Calciomercato – Moncada, un colpo con l’aiuto di un vecchio amico del Milan >>>

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