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Ex Milan, Boban racconta tutte le sue verità: Maldini, la Curva, il licenziamento e la UEFA

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Zvonimir Boban, ex calciatore ed ex dirigente rossonero, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Milan, da Paolo Maldini al licenziamento
Fabio Barera Redattore 

Zvonimir Boban, ex calciatore ed ex dirigente rossonero, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle frequenze di 'Radio Deejay', nel corso del programma 'Deejay Football Club' condotto da Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa, raccontandosi a tutto tondo, dall'amicizia con Paolo Maldini al suo addio al Milan.

Milan, Boban: "Con Maldini amici per sempre. Licenziamento? È la vita"

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Sul suo ruolo alla UEFA: "In UEFA non ho inciso nel cambiare la cultura, che deve essere l'amore per il calcio. Non sono riuscito a cambiare i politici del pallone, che poi scelgono business, politica o loro interesse. Lì non sono riuscito a fare niente. FIFA? Il Mondiale per Club l'abbiamo cambiato perché era completamente diverso e abbiamo ripulito la Fifa i primi 3 anni, ma chissenefrega, la gente non pensa alle grandi istituzioni".


Sulle Curve: "Curve Inter e Milan? Non ho problemi a dire ciò che penso, sapevamo da sempre che c'erano cose strane e che tanti avevano troppi interessi strani. Questo è scioccante e preoccupa, non è facile neanche per le società. Vediamo poi quale sarà il giudizio finale, non posso a priori accusare la gente. Commenteremo poi le sentenze".

"Licenziato dal Milan per un intervista sacrosanta"

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Sul motivo per cui ha lasciato il Milan: "Per un'intervista sacrosanta. Dopo pochi mesi non avevamo più l'appoggio e la fiducia della società, che voleva Rangnick. Dopo la correzione del primo errore dell'allenatore e del mercato di gennaio non siamo riusciti a chiarire la nostra posizione. Loro mi hanno licenziato per giusta causa dopo l'intervista, siamo ancora in tribunale. Ma è la vita. Maldini? Siamo amici con Paolo e lo saremo per tutta la vita. Non ho problemi con nessuno, guardo con grande interesse il Milan, ho sentito tanti commenti... Io devo dire quello che penso, anche se alla gente non piace e anche per il bene del Milan. Ho detto che non ha giocato bene per 55 minuti contro il Leverkusen, chi dice diversamente non capisce nulla di calcio".

Sul caso Diarra: "Vediamo sempre meno quel romanticismo che ci piaceva. Negli ultimi anni si è delineato questo tatticismo. Vediamo meno centrocampisti, 8 o 10, che ci ispirano e che abbiano un po' di coraggio di darla direttamente all'attaccante. Caso Diarra? Roba molta strana e pesante. Sembra che il ragazzo l'abbiano maltrattato abbastanza, poi non ho letto i gli atti. Le regole presenti comunque sono buone, altrimenti cosa accadrebbe? Credo comunque nelle istituzioni, ma devono fare meglio". LEGGI ANCHE: Serie C – Pagelle Milan Futuro-Pianese: Nava salva, Cuenca brilla >>>

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