“Il mio ruolo era quello di stare vicino alla squadra, di vedere e cercare i giocatori. Avevo un rapporto bellissimo con una persona che negli anni ’90 aveva un impianto satellitare dove registrava le cassette di tutto il mondo. Io riuscivo a vedere in anticipo alcuni giocatori, cosa non facile a quei tempi e quindi vedevo e valutavo eventuali possibilità. Se mi piacevano, li andavo a vedere o mandavo qualcuno a osservare e poi andavo io. Così arrivavamo prima degli altri perché avevamo queste informazioni in anticipo. Oggi si arriva facilmente a tutto, basta aprire un computer e troviamo tutto ciò che vogliamo, mentre all’epoca non era così facile”.