Capello sul problema tattico del Milan: «Le squadre che agiscono in contropiede mettono in difficoltà il Milan, lo si è visto più volte. Io lavorerei su questo e cercherei di avere una difesa più attenta».
Su come si potrebbe rimediare ai problemi: «Intanto si potrebbe tentare con nuove soluzioni tattiche in difesa. Ma anche l’aspetto psicologico è fondamentale. La tattica fornisce rimedi, però non può tutto».
Sui tantissimi infortuni che hanno colpito il Milan in questa stagione: «Sarò all’antica, ma penso che si sia fatta poca preparazione per andare a giocare negli U.S.A. o altrove, come molte squadre fanno. Vai a giocare subito per motivi commerciali, poi paghi il prezzo. Bisognerebbe ricominciare a lavorare a scaglioni, ma quando si incontrano grandi squadre, anche in amichevole, nessuno vuole perdere».
Sul giocare a zona anziché a uomo in alcune situazioni: «Non sarebbe il rimedio per tutti i mali, però aiuterebbe. Il Milan in questo modo potrebbe essere meno aggressivo, ma più ordinato. E in questo momento è importante avere equilibrio e fare filtro. Ripeto, il centrocampo è cambiato molto e adesso non è né carne né pesce. Mi auguro per il Milan che Bennacer torni ad essere il giocatore che era prima dei problemi fisici».
"Avrei fatto un altro mercato. Basta algoritmi. Cosa farei in campo ..."
—Sugli appunti che farebbe a Pioli: «Adesso deve fare i conti con tante assenze, è complicato. Ma io avrei fatto un altro mercato. Due elementi di qualità che ti cambiano la squadra, non tanti prospetti».
Sul mercato in Italia che non viene gestito dagli allenatori: «Pioli, a quanto leggo, ha approvato tutto. Diciamo che è stato aziendalista e accondiscendente e adesso deve correggere la situazione».
Su Zlatan Ibrahimović tornato in rossonero da consulente: «Guardi, Ibrahimović è stato un campione ed è una persona intelligente. Il problema è che dal comunicato scritto in politichese non si capisce che ruolo abbia. Un ruolo tecnico? Il rischio è che vada a intaccare la leadership di Pioli».
Sul mercato di gennaio che potrebbe tornare utile al Milan: «Tutto è ancora in gioco. Certo, l’eliminazione dalla Champions League fa male, ma non bisogna farsi prendere dall’emotività. Però ecco, magari basta con gli algoritmi».
Sul divorzio da Paolo Maldini e Frederic Massara che ha fatto molto discutere: «Se un gruppo dirigente prende una decisione, vuol dire che è convinto della bontà della scelta. Al di là delle capacità di Maldini e Massara, che hanno fatto un buon lavoro, ora si tratta di andare avanti, perché ripeto, c’è ancora tanto in gioco».
Su cosa farebbe lui oggi se fosse l'allenatore del Milan: «Cambierei modo di pensare. In difesa senza Fikayo Tomori, Simon Kjær e Maluck Thiaw, ci sono tanti assenti. Mancano i centrali. Bisogna dare una scossa, cambiare strada. Ma esonerare Pioli adesso non servirebbe a molto». LEGGI ANCHE: Milan, Ibra vuole subito Conte in panchina: le ultime news >>>
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