"Non è vero che Berlusconi voleva l'Inter. Semmai il Milan"
—Sui costi insostenibili del calcio al giorno d'oggi: «Da bambino papà mi portava a vedere Milan e Inter. L’Italia aveva grandi aziende, moltissime di queste sono scomparse. L’“azienda” del pallone, invece, esiste ancora, pur tra problemi, tifosi beceri, razzismo, infiltrazioni sgradevoli. I club sono indebitati? Sì, ma quanti creditori vantano dei soldi? Il calcio merita più rispetto: muove grandi interessi e il pubblico aumenta. Sul piano tecnico, invece, per noi è un periodo di vacche magre».
Su Silvio Berlusconi: «Mi offrì di fare il senatore e l’ho fatto volentieri. Ma ho accettato quando ero in pensione: in politica, essere senatore conta relativamente poco. Non è vero che voleva comperare l’Inter. Semmai aveva già una mezza idea sul Milan: ci confrontammo quando io mollai, ma non trovammo l’accordo».
Sulla sua fede milanista ancora al giorno d'oggi: «Si dice che si può cambiare tutto. Ma io cambio poco in tutto: sono pure sposato da 49 anni …». LEGGI ANCHE: Calciomercato - Chiesa al Milan? Le condizioni del Diavolo, due club da battere >>>
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