Su Kalulu: "Pierre era arrivato da poco ma era francese come me. Ci siamo capiti subito. Per me è come un fratello: ancora oggi lo sento. Siccome conoscevo lui, Leao e Kessie, molte volte mi facevano uscire anche con gli altri della prima squadra. Ho bei ricordi. Il livello era molto alto. Ma vedere giocare Bennacer da vicino mi ha stupito: ho capito ancora meglio quanto fosse forte".
Sul suo passaggio al Napoli: "Dopo il Milan, mi volevano la Primavera del Napoli e quella della Lazio. Non ho mai avuto troppi dubbi su quale squadra scegliere. L’anno dopo Spalletti ha iniziato a chiedere sempre di me a Frustalupi. Quindi, a dicembre, mi dissero che da gennaio in poi mi sarei allenato regolarmente con la prima squadra. Così è stato. Era incredibile".
Sulla decisione di questa estate: "Sono stati giorni di riflessione. Fino alla fine del mercato sono stato indeciso se rimanere a Napoli o no. Perché Rudi Garcia mi aveva detto che potevo rimanere definitivamente. Il Napoli mi voleva confermare dopo il pre campionato con loro. C’era solo un problema: avrei fatto panchina. Pensavo al mio percorso, volevo giocare e crescere. E poi farmi trovare ancora più pronto".LEGGI ANCHE:Milan, Leao lesione di primo grado. Edema per Calabria
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