Sull'Empoli che lo ha preso in prestito con diritto di riscatto a 7 milioni di euro: «Li ho scelti perché li ho visti proprio convinti. Io avevo bisogno di risentirmi importante».
Sulla partita, tra Monza, Roma e Bologna, dove l'Empoli finora ha mostrato il meglio: «A Roma, anche per il risultato (vittoria 2-1 con un suo gol e un assist, ndr). Lì si è mostrata l’anima della squadra. Col Monza ci è mancato l’ultimo passaggio, a Bologna è stata una partita di spessore. Se giochi contro l’Empoli devi spendere, non vinci facilmente».
Su cosa lo incuriosisce della Juventus, prossima rivale dei toscani: «E’ una squadra super intensa e che non ti fa respirare, ma allo stesso tempo vuole tenere molto la palla. Saranno importanti pressing e difesa».
Su cosa gli hanno dato gli allenatori avuti in passato: «Marco Baroni mi ha fatto crescere come prima punta. Anche a Cremona e con la Spal avevo quel ruolo, ma nell’interpretazione ero più una seconda: stavo poco centrale, preferivo svariare sulla destra per prendere la palla. A Baroni devo il miglioramento della pulizia nelle giocate, nei gesti. Ci abbiamo lavorato tantissimo. A Monza invece ho capito che nessuno ti regala niente».
Sul fatto che segna gol belli, ma in quantità limitata: « È così. I bomber spesso fanno gol sporchi, io non sono mai riuscito a segnarli. Magari faccio quelli belli, ma sono meno. Vorrei essere più come Pippo Inzaghi».
Sui tanti centravanti esplosi nell'Empoli: «Qui ti senti in famiglia, hai tutto per lavorare e per stare bene».
"Tournée negli USA con il Milan? Mi sono divertito"
—Colombo sulla doppietta segnata in Manchester City-Milan 2-3, amichevole estiva allo Yankee Stadium: «Col Milan non sarei dovuto nemmeno partire, c’era già l’Empoli in ballo. Ho giocato con libertà e mi sono divertito. E ho visto da vicino la punta in assoluto più forte dei nostri tempi».
Su Erling Braut Haaland: «Ha addosso una specie di aura, quando prende palla senti che a breve segnerà. Sembra un robot».
Sull'idea che si è fatto di Paulo Fonseca: «Mi è piaciuto. Il ritmo in allenamento era alto, gli esercizi dovevano essere super intensi e con poco recupero. L’intensità e la qualità che c’è al Milan potrebbero creare una squadra davvero forte».
Sull'aneddoto di Zlatan Ibrahimović che lo chiamava 'Hulk': « Sì, è vero. Venivo dalla Primavera, arrivavo da due infortuni, stavo tanto in palestra. Ibra lo notò e iniziò a chiamarmi Hulk».
Sulla sua sola espulsione in carriera, quando indossava la maglia della Spal: «Non stavamo passando un bel momento e visto che ero centrale nel progetto, mi sentii in colpa».
Su chi sognava di diventare da piccolo: «Cristiano Ronaldo. Mi ha sempre affascinato il fatto che a ogni partita decisiva ci fosse il suo nome sul tabellino».
Sul suo look: «Seguo la moda, amo vedere come si vestono gli altri calciatori. Mi piace trovare un dettaglio per farmi notare». LEGGI ANCHE: Milan, passi in avanti per il nuovo stadio a San Donato: costi e tempistiche >>>
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