Sui rinforzi che arriveranno dal mercato invernale: "Ci pensa la società. Chi arriverà sarà accolto al meglio".
Sui 7 gol finora realizzati in campionato: "Io voglio fare gol sempre. Me ne hanno annullati un po’, ci sta, però sono stati tanti".
Sul suo record personale fissato a 10 con il Milan nella stagione 2017-2018: "Devo farne il più possibile. Negli anni non ho giocato con continuità, adesso ce la devo fare".
Sulla posizione di esterno sinistro occupata in Cosenza-Como nell'ultima giornata: "L’avevo fatto anche con Moreno Longo. Posso fare più ruoli davanti, ma se potessi scegliere starei sempre e solo davanti a fare gol".
Sulla continuità nel Como nel passaggio da Longo a Cesc Fábregas: "Come risultati sì, stavamo crescendo e siamo arrivati secondo posto. Il grande lavoro è proseguito, ma ogni allenatore ha le sue idee: con Fábregas è cambiata la fase d’impostazione, è stato bravo a non snaturarci tenendo buone molte cose di Longo".
Su cosa si sono detti nello spogliatoio dopo il cambio della guida tecnica: "E’ stato inaspettato. La società ci ha subito spiegato la scelta e abbiamo continuato a dare il massimo, cercando di capire le esigenze del nuovo allenatore, che comunque conoscevamo già per aver giocato con lui".
Sul sentirsi ancora una promessa nonostante abbia già 26 anni: "Si può sempre migliorare, mi sento giovane e ho il tempo dalla mia parte: voglio ancora raggiungere grandi obiettivi".
Sul perché in Italia non crescono più veri centravanti da Nazionale e sul perché sia uscito dal giro: "Bisogna dare continuità ai giocatori per farli arrivare al massimo, invece dopo 2-3 partite storte vieni messo fuori. Ma non è così solo in Italia. Io comunque non cerco scuse, va bene così".
Sul gol fatto all'Inter nel derby di Coppa Italia del 27 dicembre 2017 con il Milan: "Il mio momento più alto? Uno dei più belli, da milanista ... Fare gol per me è tutto".
Sul Milan che gli preferì un Gonzalo Higuaín in declino e poi la meteora Krzysztof Piątek: "Higuaín resta il più forte che ho mai visto. Qualche trucco me l’ha insegnato e ho fatto un gol alla Roma proprio grazie a un movimento provato con lui".
Sulla mentalità acquisita giocando all'estero che lo aiuta nei rapporti con la proprietà straniera: "Sì, riesco a capire prima certi concetti. Non è solo questione di lingua, ma ben volentieri spiego le cose ai compagni e penso che la società lo apprezzi".
Sull'ambizione dei proprietari come responsabilità dei giocatori del Como: "E’ un grande stimolo, non una responsabilità: vogliamo vincere e sappiamo che la società sta facendo di tutto per riuscirci".
Sul sentirsi - da comasco - un punto di riferimento per i tifosi lariani: "Ci tengo in modo particolare, anche questo è uno stimolo in più. Vedere allo stadio tanti amici mi da una carica pazzesca".
Sul suo futuro, visto che ha un contratto in scadenza nel 2025: "Penso a giocare e segnare, se vorranno parlarne io sarò disponibile. Qui c’è un grande progetto: non sarebbe male tra qualche anno giocare in Serie A nel Como con il 10 sulle spalle". LEGGI ANCHE: Cardinale vende il Milan agli arabi? Ecco tutta la verità >>>
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