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Diogo Dalot, ex esterno del Milan e oggi in forza al Manchester United, ha rilasciato alcune dichiarazioni a 'FourFourTwo', rivista britannica, soffermandosi in modo particolare sulla sua parentesi rossonera e sul rapporto con Paolo Maldini. Interessante soprattutto quanto detto sull'ex dirigente, che non sarebbe mai intervenuto nelle decisioni prese da Stefano Pioli. Ecco, dunque, le sue parole in merito.
"Ho giocato tanti minuti, ne avevo bisogno visto che era quasi un anno e mezzo che non giocavo regolarmente. Anche culturalmente era importante giocare in un altro campionato e imparare una nuova lingua. Milano è una bella città, ma a causa del COVID la maggior parte delle cose erano chiuse. Maldini è simpatico e la sua presenza come dirigente ci ha fatto bene. Era vicino ai giocatori, ma conosceva i suoi limiti. Non interveniva nelle decisioni dell'allenatore contraddicendolo, ma diceva: "Stai giocando bene ma potresti fare meglio". A volte non si trattava solo di consigli tecnici, ma di messaggi mentali, come 'Sii più paziente' o 'Cerca di concentrarti su questa situazione'. Quando sono arrivato mi ha parlato in inglese, ma io gli ho chiesto di parlarmi in italiano man mano che miglioravo". LEGGI ANCHE: Torino-Milan, le parole di Stefano Pioli alla vigilia
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