Milan, il retroscena su Gullit
—"Uno diverso dall’altro. Quello più estroverso era Gullit, era esuberante, faceva un po’ l’attore. Stavamo rincorrendo il Napoli nella stagione 87/88 e stavamo facendo una delle tante cene a Villa San Martino organizzate da Berlusconi. Il presidente si stava raccomandando di fare qualche sacrificio in più, anche una volta in meno l’amore, soprattutto vicino alla partita. Gullit ha subito risposto: ‘Presidente mi scusi ma io con le p***e piene non riesco a giocare’. Van Basten e Rijkaard invece erano più silenziosi, ma per esempio Frank aveva quelle uscite svedesi alla Nils Liedholm. Sembrava parlasse serio ma faceva la battuta".
Evani su Capello e Sacchi
—"Sacchi ha dato una svolta al calcio. Ha faticato, ha rischiato di essere esonerato ma ha dato il gioco alla squadra. Perde il giocatore più forte, Van Basten, ma da lì è partita una squadra spettacolare. Capello invece capiva meglio le dinamiche dello spogliatoio essendo stato un ex giocatore. Sacchi andava sempre dritto, Capello sapeva quando spingere e quando rallentare". LEGGI ANCHE: Milan, valore della rosa crollato. Trend negativo pericoloso
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