Filippo Galli, ex calciatore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista toccando tanti temi: da Silvio Berlusconi al Nuovo Stadio
Filippo Galli, ex calciatore rossonero, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista in esclusiva ai microfoni di 'SportEconomy', soffermandosi in particolare sul Milan, dal ricordo di Silvio Berlusconi al Nuovo Stadio, fino all'Under 23. Ecco, dunque, un estratto delle sue parole.
Milan, Filippo Galli: "Berlusconi era lungimirante. Trasformò il calcio in attività aziendale"
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Sul Milan di Silvio Berlusconi: "I ricordi del Presidente sono strettamente legati al calcio. Ricordo quando nel 1986 prese il Milan tramite Fininvest e ricordo la soddisfazione che provò quando coronammo i suoi obiettivi. Portare il “Diavolo” alla vittoria in Italia, in Europa e nel mondo. Questi risultati straordinari furono ottenuti grazie alla competenza del management e al talento dei giocatori acquistati. Ciò che mi impressionò all’inizio fu l’attenzione ai dettagli, la professionalità e l’organizzazione impeccabile che introdusse nel mondo del calcio. Ha trasformato il calcio in un’attività aziendale e, con notevoli investimenti, ha realizzato gli obiettivi prefissati. Realizzare progetti ambiziosi è sempre difficile, ma lui ha dimostrato grande lungimiranza, poiché il suo pensiero è stato costantemente un passo avanti rispetto agli altri".
Milan, Filippo Galli: "L'arrivo in elicottero fu un coup de theatre"
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Sull'arrivo del Milan all’Arena Civica bordo di tre elicotteri accompagnati dalle note de “La cavalcata delle Valchirie”: "Fu davvero un coup de théâtre. Anche noi calciatori restammo sorpresi. Salire su un elicottero non era proprio un’abitudine. Fu un’esperienza unica, emozionante e anche rischiosa, perché se non fossimo riusciti a realizzare quanto progettato saremmo diventati bersaglio di critiche. Riguardo allo sport-entertainment e agli stadi che sembrano discoteche, personalmente la cosa non mi entusiasma molto. Prima delle partite mi piacerebbe poter chiacchierare con il vicino di posto, ma il rumore assordante non lo permette. Capisco però che tutto ciò fa parte di una progettualità legata al business e alla necessità di diversificare le entrate per agevolare la sostenibilità dei club".
"Per costruire uno stadio in Italia è necessario il mago Zurlì"
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Su Milan Futuro e sulle poche squadre disposte a dar vita all'Under 23: "Innanzitutto perché non è così semplice. Anche il Milan ha faticato. È necessario che una società di Serie C rinunci all’iscrizione, e già questo è un problema di fondo. Inoltre occorrono investimenti mirati, un parco giocatori importante e un progetto sostenibile. Per come la vedo io, in un sistema calcio italiano ideale non dovremmo avere la necessità di fare le seconde squadre. I nostri ragazzi dovrebbero terminare il percorso con il settore giovanile ed essere pronti per la prima squadra che, a sua volta, dovrebbe credere nelle loro qualità e capacità. Evidentemente, però, non è così: i giocatori non sempre arrivano pronti e da qui nasce la necessità di avere una seconda squadra, che, se ben gestita, può diventare un progetto virtuoso capace di generare i numeri che mi hai elencato.