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Ex Milan, Leonardo rivela: “Ho avuto problemi con Berlusconi. Su Maldini…”

leonardo 12-12-24 PianetaMilan.it Focus
Leonardo, ex giocatore e allenatore del Milan e dell’Inter, è tornato a parlare della sua carriera e delle sue scelte
Redazione

Leonardo, ex giocatore e allenatore del Milan e dell’Inter, è tornato a parlare della sua carriera e delle scelte che hanno segnato la sua vita professionale in un’intervista con Alessandro Cattelan, ospite del podcast Supernova. Dopo aver ricoperto per anni un ruolo dirigenziale al PSG, il brasiliano è ora alla ricerca di una nuova sfida, e i temi trattati durante l’incontro sono molteplici, spaziando dalla sua carriera da allenatore alle sue esperienze nei club milanesi.

Il periodo vissuto al Milan e all’Inter è stato senza dubbio uno dei punti più alti di tutta la sua carriera. L’ex calciatore ha parlato della difficile scelta di passare dai rossoneri ai nerazzurri, un passaggio che ha suscitato non poche polemiche tra i tifosi, ma che lui ha giustificato con una motivazione personale e profonda:


"Io sono andato all’Inter per Moratti. Una persona come lui, che mi parla in quel modo, per il rapporto che avevamo… non sono riuscito a dire di no. Arrivai dopo il Triplete e fu complicatissimo, anche perché ero molto legato al Milan: è vero che ero uscito con un litigio, ma non conta nulla se sei stato lì per 14 anni. Il presidente fu determinante: io lo adoro, lo ammiro, è sempre stato così. Mi chiama a casa sua, era quasi mezzanotte, pochi giorni prima di Natale, un contesto allucinante e io accetto. Prima di andare chiamo Galliani e gli riferisco quanto stava succedendo. 'Non ti parlo più', mi dice lui, allora rispondo 'Lo so ma io volevo dirtelo, è così'. Non mi ha dato la benedizione ma il suo silenzio mi ha permesso di essere più libero. Galliani è un'altra persona che stimo tanto, è un esempio. Se oggi mi chiamasse per fare qualsiasi cosa, ci andrei. Sia lui che Moratti hanno inciso tantissimo nelle mie scelte: è difficile capire il rapporto che avevo con l'ex presidente nerazzurro. Carlotta, sua figlia, era molto attiva con le organizzazioni no profit e facevamo un sacco di cose insieme. Io e lui ci incontravamo sempre, avevamo un rapporto che durava da 10-15 anni".

Oltre alla sua esperienza nelle due squadre milanesi, Leonardo ha parlato anche dell’attuale Milan, confrontando quello di oggi con quello di ieri. La sua analisi spazia non solo sugli aspetti tecnici e tattici della squadra, ma anche sul cambiamento che ha attraversato il club negli ultimi anni. L’ex allenatore ha mostrato una certa nostalgia per il passato, ma ha anche espresso un rispetto per i progressi compiuti dalla squadra, pur sottolineando le sfide legate alla gestione del club in tempi moderni:

"Il Milan di Berlusconi era una macchina perfetta, ha fatto una rivoluzione. Galliani ha una visione dell’insieme. Io da allenatore ho avuto un problema con Berlusconi: non era più il Milan che doveva vincere tutto, doveva essere gestito. Un gruppo già maturo che aveva fatto tanto e che andava verso la fine del ciclo. Abbiamo avuto dei problemi ma nessuno può dire nulla a Berlusconi, faceva tutto con amore e si percepiva. L'utilizzo degli algoritmi? Non è vero che il Milan è stato il primo club. Ha comunicato molto a riguardo, ma si usa da tanti anni. La parte psicologica è molto importante: non contano solo i numeri".

Su Maldini: "Io sono molto di parte, sono molto amico di Paolo. Vedo tutto con l’occhio positivo. La sua storia al Milan è bellissima: non ha fatto solo una carriera grandissima da calciatore, ma siamo tornati con Elliot e Paolo ha creato un ambiente totalmente positivo, con lui e Pioli. Ha vinto uno scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions... era un ambiente sano".

Il percorso di Leonardo tra Milan e Inter, segnato da scelte difficili ma determinanti, ha rappresentato un capitolo fondamentale della sua carriera. Il suo legame con figure come Moratti e Galliani, che sono state fondamentali nelle sue decisioni, e la sua capacità di affrontare sfide complesse, continuano a essere un esempio di professionalità e passione per il calcio.

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