Sull’esperienza al Milan: "Pensi che a tredici anni dovevo finire all’Inter, ma il giorno del provino mi venne un’infezione. Al Milan arrivai nel 1985, in attacco c’erano Hateley, Virdis e il mio amico Paolo Rossi. Trovare spazio era dura. Debuttai anche in Coppa Uefa. Un giornalista, considerata la mia poca esperienza, chiese a Liedholm se non era un rischio. Il Barone rispose che a livello giovanile ero stato votato ovunque come miglior giocatore d’Europa e lo mise a tacere".
Se rivede i suoi colpi in qualche giocatore attuale: "Leao: sono onorato quando qualcuno che mi ha visto giocare dice che ci somigliamo. Lui potenzialmente è un fenomeno, ma in giro non ce ne sono poi tanti. Il livello si è abbassato drasticamente. Qualche giorno fa guardavo Borussia Dortmund-Barcellona in tv: ecco, per come giocava la difesa del Barca, io sarei andato in porta da solo almeno una decina di volte".
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