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INTERVISTE

Le confessioni di Pioli: “Il Milan mi manca? Sì e no. Tifosi, su Ibra vi dico …”

AC Milan Pioli intervista TMW
Stefano Pioli, ex allenatore del Milan e oggi tecnico degli arabi dell'Al-Nassr, ha parlato in esclusiva per 'TMW'. Ecco le sue dichiarazioni
Daniele Triolo Redattore 

Stefano Pioli, ex allenatore del Milan, oggi tecnico dell'Al-Nassr, ha parlato in esclusiva alla redazione di 'TuttoMercatoWeb'. Ecco, qui di seguito, uno stralcio delle sue dichiarazioni.

Ex Milan, parla Pioli a 'TuttoMercatoWeb'

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Sul derby Inter-Milan, finale della Supercoppa Italiana di questa sera a Riyadh (Arabia Saudita): "Quando c’è di mezzo il Milan sono sempre emozionato. Mi aspetto una partita avvincente e bella da vedere".


Pioli sul Milan di questa stagione: "Ho visto poco del Milan in questa stagione. All’inizio non mi andava di vederlo, era difficile per me. Quindi faccio fatica a dare giudizi in generale: ho visto il secondo tempo di Madrid, giocato bene, una gran vittoria. Invece con la Juventus non è stata una grande partita".

Pioli sull'augurio che fa al Milan: "Sempre il meglio, per quello che ho vissuto con i miei giocatori. Nelle stagioni ci sono momenti belli e anche brutti, non è semplice ma il Milan deve sempre competere per vincere".

"Emozionante aver rivisto i miei giocatori. So benissimo cosa ho vissuto"

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Sul suo bisogno di allontanarsi dall'Italia per proseguire la sua carriera: "Appena finito il campionato mi sono detto che in Italia non avrei allenato quest'anno, sono stati cinque anni troppo pieni di emozioni. Pensavo fosse giusto così, appena finito il campionato non pensavo di venire ad allenare in Arabia Saudita ma c'è stata questa occasione: mi è piaciuto molto il management del club, ho fatto uno degli incontri più belli della mia carriera da allenatore. Mi hanno chiesto tutto quello che si deve chiedere a un allenatore. Io parlo per me stesso, non posso parlare per tutta la categoria: quando ho dovuto scegliere l'ho fatto spesso per le sensazioni iniziali e in questo caso sono state molto positive. Il club vuole crescere, il calcio saudita vuole crescere e lo farà. Sono stato accolto benissimo da tutti: non pensavo di venire qui ad allenare ma sono contento di averlo fatto: essere lontano dal Milan credo mi possa far stare bene, fossi stato a casa sarebbe stato peggio. In più mi piace allenare, è la mia passione e, anche se ho incontrato parecchi allenatori che sono stati fermi e mi hanno detto che è bello, io faccio fatica a farlo".

Sull'aver rivisto i giocatori del Milan a Riyadh prima della semifinale contro la Juventus: "Bellissima, emozionante. Me l'aspettavo così, so benissimo cosa ho vissuto con i miei giocatori e con il club. Quello che abbiamo condiviso è stato un percorso bellissimo, pieno di gioie, anche di delusioni, ma abbiamo dato tutto. Mi ha fatto piacere rivederli, dopo un percorso di questo tipo. Mi aspettavo che fosse così emozionante, l'altro giorno avevo i posti vicino alla panchina del Milan e mi sembrava di essere ancora in panchina (ride, ndr). Il rispetto e la condivisione creati a Milanello rimarranno per sempre. Giroud mi ha chiamato subito dopo aver visto le immagini".

"Ibra è molto intelligente, sono sicuro che darà il massimo"

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Sulla fiducia che i tifosi del Milan possono avere in Zlatan Ibrahimović come dirigente: "Io credo che Zlatan sia una persona molto intelligente, che ha lavorato e lavorerà per fare il meglio per il Milan. Io l'ho conosciuto molto da giocatore e poco da dirigente, l'anno scorso sono andato via poco dopo, ma sono sicuro che darà il massimo. Le aspettative sono altissime, ma spesso non è detto che se non vinci non stai facendo bene. Farà i suoi errori, come tutti, ma imparerà da essi per fare sempre meglio. Se io fossi tifoso del Milan sarei fiducioso in Zlatan".

Su qual è la squadra 'on fire' della stagione: "On fire per me deve rimanere legato al Milan. Credo che l'Atalanta vada presa come esempio per quello che sta facendo: vincere l'Europa League contro una squadra imbattuta ed essere nelle prime posizioni in campionato, vuol dire che Gasperini sta facendo un lavoro eccezionale. Credo che le cose funzionino quando la società ha fiducia nell'allenatore. L'Atalanta ha migliorato la squadra prendendo i giocatori più funzionali al gioco di Gasperini, magari non i migliori ma quelli più funzionali: è così che si lavora, credo siano un binomio eccezionale, da elogiare. Vanno bene da anni, non è un caso. Ha avuto annate meno soddisfacenti, ma ha sempre lavorato e nel calcio l'importante è avere continuità".

Sul calcio italiano in Arabia Saudita: "Io parlo spesso coi miei calciatori, molti sauditi seguono il calcio inglese ma conoscono quello italiano, lo vedono come un campionato importante. Qui a Riyadh ci sono tantissimi milanisti, sono quasi più riconosciuto qui che a Milano: a volte vado nel deserto e c'è gente che mi chiama 'on fire'. Il calcio italiano è molto conosciuto e apprezzato".

"Conceição mi aveva impressionato al Porto. Se il Milan mi manca? Sì e no"

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Su Sérgio Conceição: "Io l'ho incontrato due o tre volte, è sempre difficile giocare contro di lui. Al Porto mi aveva impressionato, credo sia un allenatore con le idee chiare, penso possa fare benissimo al Milan".

Sulla mancanza del Milan: "Sì e no, non posso continuare troppo al passato. È un top club, lasciarlo non è stato facile ma sto guardando avanti e sto bene dove sono. Se mi guardo indietro mi manca, ma sto bene qui".

Sulla prima immagine che gli viene in mente parlando del Milan: "Tante, sicuramente la festa scudetto ma penso a tutte le emozioni: si era creato un ambiente per il quale era bellissimo andare a lavorare e giocare. Credo che di basa rimanga una cosa: un allenatore va giudicato, con il suo staff, per quello che ha trovato quando è arrivato e per quello che ha lasciato quando è andato via. Sono emozioni che mi rimarranno dentro per sempre: ho imparato tanto dai miei giocatori e da tutti. Ho sbagliato, ma ho sempre imparato: sono uscito dal Milan sicuramente migliore di quello che ero prima di arrivarci".

"Un mio errore alla guida del Milan? Ne avete scritti tanti"

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Su un suo errore alla guida del Milan: "Ne avete scritti tanti … Ce ne sono stati, in Italia chiedete sempre se uno rifarebbe le sue scelte: è una domanda con poco significato, perché uno sceglie sempre per cercare di vincere ed è pagato per prendere delle scelte. Ai miei giocatori dico sempre di non chiedermi perché non giocano: io voglio vincere e scelgo sempre in base a quello. Poi i risultati condizionano sempre le valutazioni, è così: se uno entra e fa gol è un bel cambio, se prende palo è un cambio sbagliato".

Su Simone Inzaghi: "Beh, Simone mi deve sempre ringraziare: ha preso il mio posto alla Lazio e gli ho permesso di fare la grandissima carriera che sta facendo (ride, n.d.r.). Negli ultimi derby è stato quasi sempre contento di incontrarmi… Ma non ci siamo risentiti".

Su un episodio da ricordare nella sua avventura al Milan: "Un episodio solo è difficile".

Su 'Pioli is on fire' dopo l'Atalanta: "Beh, quello è stato fantastico. Ho solo pensato fosse un po' presto e ho sperato per una settimana che le cose andassero bene. La cosa bella di Pioli is on fire è che è nata dai giocatori ed è stata presa dai tifosi. Non è facile che accada, i giocatori erano felici quando i tifosi la cantavano". LEGGI ANCHECalciomercato Milan – Arriva Rashford? Di Marzio rivela retroscena importanti >>>

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