Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' del brutto momento dei rossoneri di Paulo Fonseca
Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, e, per l'occasione, ha anche parlato del momento del Diavolo di Paulo Fonseca.
Milan, l'opinione di Sacchi sul momento del Diavolo
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«Mi ero illuso vedendo il primo tempo contro la Lazio - ha esordito il 'Profeta di Fusignano' -: mi sembrava si muovessero discretamente bene. Mi sbagliavo, il secondo tempo è stato avvilente: una squadra che non si muoveva da squadra. Senza pressing, anche se in Italia il vero pressing lo fanno in pochi».
Sul pressing, concetto a lui tanto caro, Sacchi ha poi incalzato: «Vanno a momenti. E se lo fai così, gli altri non faticano». Quindi la pre-season del Milan, con tanti successi contro grandi rivali, è stato soltanto un abbaglio collettivo? «Io le partite di precampionato non le guardo, neanche una: si perde solo tempo».
"Theo e Leão? Il sintomo che manca qualcosa"
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Sul caso del 'cooling break' non fatto da Theo Hernández e Rafael Leão durante Lazio-Milan, Sacchi ha poi avvertito tutti. «E io lo dico adesso: quando succedono queste cose, manca qualcosa. Cosa? Il club. Arrivai al Milan, Silvio Berlusconi chiamò tutta la squadra e parlò per 27 secondi esatti: “Sacchi ha tutta la mia fiducia: chi lo seguirà rimarrà, chi non lo seguirà se ne andrà. Buon lavoro a tutti”».